sabato 14 dicembre 2013

Saper fare la spesa: tutto comincia da qui

Quando anni fa iniziai a studiare discipline scientifiche legate all'ecologia e all'ecosostenibilità, mi accorsi fin dall'inizio di come sarebbe cambiata la mia vita, non solo in termini di salute, benessere e qualità, ma anche a livello di abitudini quotidiane. Fare la spesa non era più la stessa cosa! Un'abitudine quasi meccanica aveva iniziato a trasformarsi in qualcosa di completamente diverso. Quanti di noi si limitano semplicemente a riempire un carrello con cibi che siamo abituati a consumare, senza neanche dare uno sguardo alle etichette, facendo solo attenzione al prezzo e alla data di scadenza? Beh, devo ammettere che non ho mai fatto la spesa solo per riempire il frigorifero, ma la mia disattenzione era in realtà frutto di una mancata consapevolezza e competenza nel settore alimentare. Di certo non possiamo essere tutti esperti in scienza dell'alimentazione o laureati in medicina, chimica o scienze biologiche, ma informarci e tutelare la nostra salute è un diritto-dovere che va esercitato quotidianamente.
Nel mio percorso del benessere ho iniziato lentamente ma inesorabilmente a liberarmi di tutto il superfluo, ossia di tutti quegli alimenti di produzione industriale dei cui ingredienti all'epoca non comprendevo la composizione chimica (per esempio glutammato monosodico, olio vegetale idrogenato, lecitina di soia ecc.). Contemporaneamente mi sono resa conto che, così facendo, mi stavo liberando della mia dipendenza dagli zuccheri, la mia salute migliorava, mi sentivo meno stanca e con meno cali di attenzione. Inoltre la qualità dei cibi acquistati migliorava nonostante spendessi molto meno. Il costo leggermente più alto degli alimenti freschi, naturali o biologici veniva compensato da tutta una serie di cibi artificiali che non compravo più. Sughi pronti, pasta fresca ripiena, margarina, cibi precotti, merendine, dolciumi vari, bibite zuccherate, molti alimenti in scatola, creme spalmabili, salumi, carne macinata, preparati per purè, per torte casalinghe o per cioccolato in tazza sono stati pian piano eliminati dalla mia lista della spesa e senza alcun sacrificio. Devo ammettere che non sono mai stata una fan di questo tipo di alimenti, ma un pò per abitudine e un pò per ignoranza li compravo, sebbene non abitualmente.
Quando poi ho iniziato a studiare sistematicamente, non solo da autodidatta, la biochimica, mi si è aperto un mondo nuovo: non solo comprendevo le diciture sulle etichette e la composizione chimica di quelle sostanze, ma ne conoscevo gli effetti sul metabolismo. E così ho compreso quanto fosse inutile e dannoso acquistare sistematicamente prodotti raffinati, quali ad esempio lo zucchero bianco e i derivati della farina bianca. Questi alimenti passano attraverso fasi di lavorazione lunghissime e laboriose in cui da un lato viene diminuito il potere nutritivo e dall'altro vengono aggiunti coloranti, conservanti, zuccheri ed esaltatori di sapidità, molto spesso per rendere più gradevoli alla vista e al palato prodotti di bassa qualità.
Allo zucchero bianco ho sostituito il miele e lo sciroppo d'acero, a tutta la serie di dolciumi qualche quadretto di cioccolata fondente extra con almeno il 60% di cacao. Al solito piatto di pasta, che continuo a mangiare ma non quotidianamente, ho aggiunto il riso, il farro, l'orzo, il cous cous, la polenta, il granturco, l'avena in combinazione con verdure e legumi, che compro ormai rigorosamente secchi per evitare i conservanti spesso contenuti in quelli precotti. Per quanto riguarda frutta e verdura compro in genere quella di stagione e ho integrato la mia dieta con frutta secca, che oltre a fornire grassi e proteine di origine vegetale si è rivelata uno snack pratico e veloce, soprattutto quando sono fuori casa. Un sacchettino di noci, mandorle, nocciole sgusciate da tenere in borsa è molto più comodo, pratico e salutare di una merendina o del classico cornetto surgelato e pieno di grassi con cui molti fanno colazione al bar.
Fare la spesa ora comporta qualche minuto in più, perchè se è vero che avere una competenza nel settore alimentare e biochimico facilita le scelte è pur vero che non sempre i supermercati ci offrono una vasta gamma di prodotti biologici. A volte è un pò come fare lo slalom tra i prodotti artificiali, ma ne vale la pena!

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