Giorni fa, durante la mia consueta attività di lettura e informazione, mi
sono imbattuta in una notizia che mi ha lasciata davvero stupefatta. Ad
Alessandria un nutrito comitato di genitori protesta contro il servizio
di mensa scolastica… sapete per quale motivo? Sono contro il piatto
unico, considerato non abbastanza appetitoso per i bambini, che si
sarebbero rifiutati di mangiarlo. Prima di fare osservazioni ulteriori
sull’argomento vi invito a leggere il testo integrale della notizia così
come riportata sulla pagina di radio gold al seguente link:
“NOTIZIA: Sono sempre più agguerriti i genitori contrari al piatto unico nelle mense scolastiche di Alessandria. La pagina facebook “sciopero ad oltranza per il piatto unico Aristor” ha ormai raggiunto quasi 500 adesioni e proprio questo giovedì mattina un gruppo di mamme e papà si ritroverà alle 9.30 sotto il Comune di Alessandria per ribadire la propria contrarietà al nuovo menù. L’intesa raggiunta tra il Comitato Mensa cittadino e l’amministrazione comunale, con la proposta di proseguire con la sperimentazione una volta a settimana, introducendo però nuove portate “più ricche, gustose e appetibili” e prevedendo comunque sempre, in alternativa, pasta o riso in bianco, non ha comunque convinto il gruppo di genitori. Anzi, l’intesa raggiunta ha addirittura spinto una mamma a rassegnare “le dimissioni irrevocabili” da componente del Comitato Mensa Cittadino. Demoralizzata per essersi sentita “l’unica voce fuori dal coro che ha perorato la richiesta dei genitori per l’abolizione del piatto unico“, Cristina, come ha scritto su facebook, sarà questo giovedì tra i genitori che manifesteranno sotto Palazzo Rosso. L’introduzione del piatto unico nelle mense, ha ribadito Alessandro Ante, papà di un alunno della De Amicis e tra gli amministratori della pagina facebook, “era una scelta che doveva essere ponderata con più attenzione“. “La sperimentazione si è rivelata un fallimento – ha aggiunto ai microfoni di Radio Gold News – Nelle passate settimane molti bambini non hanno gradito il piatto unico e non l’hanno mangiato, senza tra l’altro avere neppure una alternativa. Come genitori abbiamo pagato i 4 euro senza avere alcun tipo di servizio in cambio. Molti bambini o mangiano il primo o il secondo e si serve una sola portata e basta, succede quello che è capitato nelle passate settimane. I bambini non mangiavano nulla a pranzo e una volta usciti da scuola sbranavano merende su merende e poi non cenavano“. Il gruppo di genitori “stanco di dover subire le decisioni altrui” ha aggiunto Alessandro, non ha intenzione di cedere neppure di fronte alla nuova sperimentazione proposta nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale. “Ancora una volta non c’è stata concertazione. Noi subiamo sempre le decisioni di qualcuno, che sia l’amministrazione o il Comitato Mensa. Visto che ci sono di mezzo dei bambini, i nostri bambini, oltre al parere dell’Asl e del nutrizionista credo sia fondamentale tenere conto dell’opinione dei genitori. L’introduzione del piatto unico non doveva essere affrontata come ha fatto l’amministrazione e per questo non possiamo accettare quello che poi, alla fine, il Comitato Mensa ha accettato. I genitori contrari al piatto unico iscritti alla pagina facebook sono ormai quasi 500 e il Comitato Mensa avrebbe dovuto tener conto anche delle nostre richieste. Noi chiediamo all’amministrazione di fare un passo indietro per poi farne tre in avanti, tutti insieme. Abbiamo preso atto della disponibilità del sindaco alla firma del protocollo per permettere al Comitato Mensa di avere libero accesso ai luoghi deputati alla preparazione dei cibi, ma ci è sembrato un po’ uno specchietto per le allodole“. Dopo la protesta di questo giovedì, ha concluso Alessandro, dalla prossima settimana scatterà poi il boicottaggio del piatto unico. “Abbiamo preparato dei volantini che si possono scaricare e poi stampare dalla pagina facebook. Nel foglio si dice semplicemente che non si vuole usufruire del piatto unico, ma mangiare il pranzo che verrà preparato dalle famiglie e portato a scuola dai bambini. Inizialmente avevamo pensato di andare a prendere i nostri figli all’ora di pranzo, ma molti genitori in questo modo non avrebbero potuto partecipare alla protesta. Da qui l’idea di boicottare il piatto unico, facendo consumare ai nostri figli un pranzo preparato a casa nel giorno del piatto unico“.
Ora il punto è: dov’è il problema nel somministrare un piatto unico?
Il piatto unico, specialmente se composto da cereali (per esempio pasta o
riso) e legumi, è quanto di più bilanciato ci possa essere in una
dieta. I cereali infatti forniscono i glucidi e i legumi l’apporto
proteico, mentre il condimento (olio d’oliva) fornisce la percentuale di
lipidi. Glucidi, proteine e lipidi sono i macronutrienti di cui abbiamo
bisogno nella nostra dieta. Dunque nulla da eccepire dal punto di vista
nutrizionale. Ma per i genitori inferociti la questione è un’altra: ai
bambini non piace! Allora, mi permetto di fare un’osservazione
semplicissima: il gusto deriva soprattutto da una cultura alimentare,
dal tipo di educazione alimentare impartita in famiglia! In Italia è
normale mangiare carne di mucca, in India no! In Messico è normale
mangiare spiedini con grilli e cavallette arrostite (li ho mangiati e vi
assicuro che sanno di pollo secco arrostito), mentre la maggior parte
degli Italiani non si sognerebbe mai di assaggiarli! Ho visto volti
inorriditi all’idea che qualcuno potesse mangiare il serpente, eppure
tutta questa gente a Natale mangia il capitone! Dunque quale sarebbe la
grandissima differenza? Se ne facciamo una questione ideologica (mi
riferisco alle scelte rispettabilissime dei vegetariani e dei vegani),
allora dovremmo escludere qualunque tipo di carne animale dalla nostra
dieta, non solo il serpente o la cavalletta. Il gusto è una questione
culturale e i bambini iniziano a formare il proprio in famiglia, a
tavola con i genitori. Ora se le mamme, per fare prima, comprano junk
food, hamburger e patatine affogate in ketchup e maionese, cibi
precotti, piatti da asporto o comunque prodotti industriali addizionati
con zuccheri, grassi, coloranti, conservanti ed esaltatori di sapidità
(come il famoso glutammato monosodico presente nel classico dado da
cucina, che serve solo a dare sapore a ciò che evidentemente è di scarsa
qualità), è ovvio che la pasta e ceci o la pasta e fagioli ai bambini
non piace. Magari non l’hanno mai assaggiata o comunque non sono proprio
abituati ad un tipo di alimentazione sana.
I genitori farebbero bene a educare i figli ad una
corretta alimentazione! Perdonate il tono polemico, ma è loro la
responsabilità di tutto il junk food che ingurgitano i bambini! in ogni
caso solo in Italia si verifica ancora lo strazio del pasto da cinque
portate (primo, secondo, contorno, formaggio, frutta e dessert)…con
errori alimentari gravissimi!
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