lunedì 14 marzo 2016

L'insostenibile messaggio dell'olio di palma sostenibile

Non so se vi siete accorti che ultimamente l'olio di palma è diventato sostenibile. Una campagna pubblicitaria ha iniziato il bombardamento televisivo del povero consumatore inconsapevole, sempre più confuso, che non sa più a chi credere e dove sia la verità, un pò per pigrizia, un pò per disinteresse, ma soprattutto per ignoranza. 
Nel caso vi foste persi lo spot (ma non credo, dato il martellamento quotidiano sui canali nazionali), potete trovarlo a questo link.
Allora iniziamo ad analizzare il testo del messaggio pubblicitario, recitato da una suadente e rassicurante voce femminile:

"è un olio che nasce da un frutto, che viene spremuto e purificato. Un olio di origine naturale, che non presenta rischi per la salute in una dieta bilanciata: è l'olio del frutto di palma, un ingrediente versatile, che può essere usato anche allo stato solido. La sua coltivazione sostenibile aiuta a rispettare la natura ed è promossa dall'unione italiana per l'olio di palma sostenibile. Per saperne di più visita oliodipalmasostenibile.it".

Pensiamo ora a quale potrebbe essere la reazione del consumatore medio se il testo fosse il seguente:

"è un olio che nasce da un frutto, che viene spremuto e lavorato industrialmente (i frutti altamente deperibili vengono sterilizzati subito dopo la raccolta, denocciolati, cotti, pressati, filtrati e raffinati in modo da far passare l'olio da un colore rossastro ad uno giallino tipico degli oli). Un olio vegetale che, al pari di qualunque altro alimento, non presenta rischi per la salute se si segue una dieta bilanciata: è l'olio del frutto di palma, un ingrediente versatile (data la resa e il basso costo di produzione, se paragonati a quelli di altri oli), che può essere usato anche allo stato solido, dato il contenuto relativamente alto di grassi saturi (se paragonato agli altri oli vegetali). La sua coltivazione sostenibile aiuta a rispettare la natura, perchè le foreste tagliate e bruciate vengono convertite in piantagioni da olio non subito ed illegalmente, ma dopo qualche anno, quando non si può più risalire all'originale destinazione d'uso di quel suolo, che resterebbe comunque inutilizzato".

Avrebbe lo stesso effetto? Tacere e/o nascondere dei dati corrisponde forse a dire la verità?
Non è questa la sede per fare la descrizione precisa del profilo nutrizionale di questo alimento per un semplice motivo: se anche fosse il miglior olio del mondo, se anche fosse la panacea di tutti i mali, per quanto mi riguarda sarebbe comunque veleno. Ma come credete che possa essere sostenibile qualcosa che per essere prodotta presuppone disboscamento, deforestazione, sfruttamento intensivo di suolo e persone?
Ah no, forse mi sbaglio.... Forse per sostenibile si intende ciò che sostiene gli interessi delle multinazionali. E cosa volete che valgano la tutela ambientale, la biodiversità, la difesa degli ecosistemi se paragonati al principio del massimo profitto?
Non sarà che forse le campagne pubblicitarie vengono lanciate proprio quando i consumatori stanno iniziando ad alzare la testa e a far sentire la propria voce orientando i consumi? Non è forse vero che i fondi si trovano quando qualcuno chissà dove inizia a temere che un po' di raziocinio e pensiero critico ci sia rimasto? Del resto il consumatore ideale dev'essere ignorante, passivo, inconsapevole ed irresponsabile....
A chi mi chiede se l'olio di palma faccia male alla salute, rispondo che non mi importa se sia nocivo o meno al nostro metabolismo. Potrebbe esserlo o non esserlo, non cambierebbe nulla. Non è questo il punto. Il problema è molto più semplice. Ciò che distrugge l'ambiente distrugge anche noi, la nostra salute e quella dei nostri figli. Come credete si possa essere sani in un ambiente inquinato, in un ecosistema in cui la biodiversità viene ridotta e molte specie sono perennemente a rischio estinzione, col conseguente sovvertimento della catena alimentare?
Per maggiori informazioni vi invito a leggere questo articolo, sperando ci faccia riflettere... e non poco. 

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