giovedì 31 luglio 2014

Tempo e tecnologia

Nell'epoca di internet, degli elettrodomestici e delle comunicazioni veloci, la tecnologia dovrebbe lasciarci più tempo libero, da utilizzare per noi stessi e per il relax. Ma siamo sicuri che funzioni proprio così? 
Se osserviamo come sono cambiate e stanno cambiando le nostre abitudini quotidiane, noteremo che abbiamo sempre più fretta e sempre meno tempo. Dato che non amo fare le cose di fretta e che odio sprecare tempo, mi sono decisa tempo fa a fare un'analisi ponderata del mio stile di vita, per apportare i dovuti correttivi. I risultati sono stati strabilianti! Con pochi accorgimenti e pochi cambiamenti nel mio modo di vivere non solo sono riuscita a controllare lo stress da fretta, ma mi sono resa conto di avere molto più tempo da dedicare alle mie attività preferite, alle mie passioni e alla cura di me stessa.
In realtà non è vero che non abbiamo tempo. La verità è che lo usiamo male!
Proviamo dunque a fare qualche riflessione.

1. TECNOLOGIA E ALIMENTAZIONE

Abbiamo a disposizione elettrodomestici superfunzionali, ma si cucina poco. Si comprano piatti pronti, cibi in scatola, si va a mangiare al fast food e, cosa davvero gravissima, si alimentano i bambini col peggior cibo possibile (merendine, dolciumi, bibite gassate e zuccherate... insomma junk food)! Nelle mie lezioni di educazione alimentare sento sempre la stessa motivazione: "Non ho tempo per cucinare. Lavoro tutto il giorno e torno a casa tardi". Diciamoci la verità: non è una motivazione, è una scusa! Non è il tempo che manca, ma la voglia! 
Non c'è bisogno di cucinare piatti elaborati. I cibi semplici sono anche quelli più salutari. Basta fare una buona spesa (preferendo il biologico e la filiera corta) e avere in casa una centrifuga, un frullatore, un robot da cucina multifunzione. Quanto tempo ci vuole per preparare un'insalata? Per fare un frullato o un centrifugato di frutta o verdura? Per cuocere verdure a vapore o stufarle in pentola? 
Evitare di cuocere a lungo le verdure non solo ci fa risparmiare tempo, ma ne preserva i principi nutritivi. Iniziamo il pasto con una bella insalata mista o un bel piatto di verdure al vapore o stufate e ci sentiremo più sazi, evitando di strafare con alimenti poco salutari. Stufare le verdure è senza dubbio meglio di lessarle, perchè i principi nutritivi vengono preservati e non vanno a finire nel lavello della cucina insieme all'acqua di cottura, quando le scoliamo. 
Preferiamo le proteine vegetali a quelle animali e non mangiamo la frutta a fine pasto, ma consumiamola come snack o come spezzafame durante il giorno. Portiamo a scuola e in ufficio frutta fresca o secca ed evitiamo così il classico cornetto al bar, le caramelle, le merendine e i dolciumi vari.
Eliminiamo le bibite gassate zuccherate e beviamo acqua, limonata, the e centrifugati fatti in casa.
Per un pasto completo basta unire cereali (pasta, riso, farro, orzo, etc) a legumi. Non porta via molto tempo mettere i legumi a bagno di sera, farli stare tutta la notte e lessarli il giorno dopo. E' solo una questione di abitudini. Se poi vogliamo cucinare in modo ancora più veloce, compriamoci anche una pentola a pressione ed il gioco è fatto.

2. TECNOLOGIA E TEMPO LIBERO

L'accesso a internet dovrebbe renderci liberi e donarci tanto tempo a disposizione. Non abbiamo bisogno di recarci negli uffici per ottenere documenti, controlliamo il conto corrente da casa, inviamo email invece di lettere, ci iscriviamo a scuola o all'università attraverso i portali dedicati... dunque perchè non abbiamo mai tempo? E' presto detto: facciamo di internet un uso sconsiderato. Siamo diventati drogati, internet dipendenti. Davvero ho difficoltà nel comprendere la necessità di un telefonino sempre connesso, sempre in mano in qualsiasi momento: sul tavolo quando si mangia, mentre si guida, in bagno, nel letto, etc. Addirittura ho visto gente controllare i messaggi in modo compulsivo anche durante i controlli sicurezza al check in in aeroporto. Non va bene. A parte la dipendenza (che va curata), un uso sconsiderato del cellulare o del tablet è sinonimo di maleducazione e inciviltà. Cerchiamo di dare agli oggetti il giusto ruolo e il giusto valore. Sono oggetti e come tali vanno usati. Siamo noi le persone, i soggetti pensanti che dovrebbero usare gli strumenti tecnologici. Se ci facciamo usare da loro, se diventiamo noi oggetti, non solo la tecnologia ha fallito il suo compito, ma addirittura peggiora la qualità della nostra vita.
Invece di sprecare il nostro tempo online, usciamo, passeggiamo, andiamo al parco, incontriamo gli amici di persona, chiacchieriamo con loro guardandoli negli occhi, dedichiamoci ad uno sport, un hobby, una passione che ci arricchisca intellettualmente e ci faccia sentire bene sia fisicamente che psicologicamente.

Un piccolo consiglio ai genitori: cerchiamo di educare le nuove generazioni al rispetto e all cura di sé non attraverso le parole e i rimproveri, ma attraverso l'esempio. Se un genitore sta incollato allo smartphone che senso ha redarguire il figlio che invece di studiare controlla i messaggi sul telefonino ogni due secondi?


Image courtesy of Pakorn / FreeDigitalPhotos.net

martedì 15 luglio 2014

Incontri internazionali di Trisulti: fitoterapia ed ambulatorio verso un approccio integrato

Dall'8 al 12 luglio 2014 nella splendida cornice della Certosa di Trisulti (FR) si è tenuto un convegno internazionale di fitoterapia, a cui sono intervenuta in qualità di organizzatore, interprete e relatore su arte, mito e medicina nelle raffigurazioni murali dell'antica spezieria.
Gli studenti dell'AfP – Akademie für Phytoterapie – di Berlino, sotto la guida di Cornelia Titzmann e Tiberio Scozzafava Jaeger hanno preso parte ai seminari stanziali insieme a studenti italiani ed esperti del settore (medici, naturopati, erboristi, operatori del benessere, fitopreparatori, etc). Un'occasione unica di scambio culturale che ha permesso agli esperti e agli studenti italiani di conoscere l'approccio fitoterapico degli heilpraktiker tedeschi non solo a livello teorico, ma soprattutto nella pratica ambulatoriale. Approcci differenti, ma con una finalità comune: la prevenzione e il supporto alla salute.
La lezione introduttiva a cura di Cornelia Titzmann che si è tenuta l'8 luglio ci ha dato la possibilità di conoscere l'esperienza della scuola Berlinese di Fitoterapia. L'HP Cornelia Titzmann ha infatti relazionato su anamnesi, approccio terapeutico e regole nelle prescrizioni secondo la normativa tedesca. Vale la pena ricordare a tal proposito che l'HP (heilpraktiker) è una figura professionale riconosciuta in Germania. Gli HP non sono medici di seconda classe, ma terapeuti che curano seguendo un metodo naturale basato su anamnesi, colloquio dettagliato col paziente (a cui viene dedicato tutto il tempo necessario) e prescrizioni fitoterapiche e/o omeopatiche personalizzate. Possono fare diagnosi, possono prescrivere rimedi naturali, possono anche eseguire semplici operazioni chirurgiche, eccezion fatta per l'assistenza al parto, l'anestesia e l'odontoiatria.
Il 9 luglio, dopo l'escursione e la lezione di botanica integrata con gli aspetti fitoterapici delle piante officinali, sono stati trattati alcuni casi clinici in ambulatorio sotto la guida del dott. Maurizio Episodio e dell'HP Cornelia Titzmann.
Il 10 luglio ho relazionato su arte, mito e medicina nelle raffigurazioni murali dell'antica farmacia della Certosa, allo scopo di evidenziare l'interdisciplinarietà di ambiti culturali che sembrano ora così distanti tra loro, ma che in passato non lo erano affatto. E' stato solo con la moderna iperspecializzazione che si è perso l'approccio olistico e integrato tra le varie discipline quali erboristeria, farmacia, medicina, fisica, mitologia, arte, filosofia e scienza (intesa nel senso più ampio di conoscenza). Nel pomeriggio gli studenti italiani e tedeschi sono stati impegnati in ambulatorio e si è discusso anche di fitoterapia e veterinaria, sotto la guida del dott. Francesco Grandinetti.
Venerdì 11 luglio c'è stata la discussione e la valutazione conclusiva delle esperienze ambulatoriali dei giorni precedenti e della farmacopea disponibile assieme ai terapeuti e ai produttori.  A seguire la tavola rotonda, una vera e propria piattaforma di scambio permanente sulla fitoterapia a livello europeo relativamente alla didattica, alle figure professionali, alla produzione e distribuzione e alla farmacopea europea. All'incontro hanno partecipato professionisti del settore, quali Marco Sarandrea (erborista, docente presso le Università Sapienza e Tor Vergata di Roma e Tuscia di Viterbo), Maurizio Episodio (medico), Giovanni Canora (dietista), Marina Fiorini (medico), fra' Domenico Palombi (erborista, botanico, scrittore), Andrea del Buono (medico), Antonio Colasanti (medico). Alla fine della discussione, una breve presentazione dei progetti di ricerca e documentazione futuri.
Sono emerse varie criticità, quali l'assenza di una normativa in Italia per i naturopati e gli esperti in discipline bionaturali, un approccio medico-paziente ancora basato su prescrizioni eccessive e protocolli standardizzati, un'ignoranza diffusa nel campo della nutrizione e soprattutto la necessità di puntare sempre più sulla prevenzione che parte proprio dall'educazione alimentare fin dall'età prescolare.