mercoledì 17 dicembre 2014

Consigli per gli acquisti per un Natale etico ed ecosostenibile

Il natale si avvicina e molti di noi sono già andati in crisi da settimane. Cosa cucinare, cosa comprare, quali regali acquistare, come decorare la casa, l'ufficio o l'albero. Credo fermamente che sarebbe il caso di fare scelte etiche ed ecosostenibili, non solo a causa della crisi dilagante, che non ci invoglia a spendere (anche se in realtà spesso si sperpera, più che acquistare!), ma per diventare consumatori informati, consapevoli e responsabili
Chi vive il natale con spirito religioso (e a voler essere sinceri si tratta di una minoranza) dovrebbe evitare di trasformare questa festa in un'occasione di consumismo fine a se stesso. Chi invece vive questa ricorrenza in modo diverso, ovvero come un'occasione di riposo, relax e divertimento non significa che debba strafare, seguendo magari anche contro voglia tradizioni che alla fine non solo non ci danno un pò di meritato riposo, ma addirittura ci stressano! Ecco allora qualche consiglio per gli acquisti natalizi. 

1. Evitiamo di spendere soldi in decorazioni artificiali. Se le abbiamo già, di certo possiamo riutilizzarle. Se invece vogliamo rinnovarle, meglio usare foglie, pigne, frutta, juta, rami secchi e prodotti naturali che possono poi essere riciclati senza danni eccessivi per l'ambiente.
2. Evitiamo di strafare col cibo. Che senso ha fare pranzi luculliani e poi lamentarsi perchè si ingrassa o ci si sente male? Cerchiamo di non sprecare il cibo buttando poi gli avanzi ne
lla spazzatura. Privilegiamo la qualità piuttosto che la quantità. Molti si lamentano di quanto costi organizzare pranzi e cene in occasione delle feste. E allora perchè non tagliare sulla quantità, sulle porzioni e sulle portate, optando per alimenti a km zero, che rispettano la stagionalità, possibilmente biologici? Se invece di comprare cibo industriale negli ipermercati decidessimo di rifornirci dal nostro fruttivendolo di fiducia o nei negozi che vendono alimenti sfusi, potremmo risparmiare sul packaging. Ciò avrebbe un duplice risvolto positivo: ci sarebbero meno rifiuti da smaltire e avremmo la certezza di ingerire cibi freschi, cucinati da noi, privi di additivi quali esaltatori di sapidità, dolcificanti, addensanti, coloranti e conservanti.
3. Evitiamo di comprare regali costosi e superflui. Non c'è bisogno di spendere tanto: basta andare in erboristeria o nei negozi di cibi biologici e del commercio equo e solidale. La nostra salute e il nostro portafoglio ci ringrazieranno e saranno di certo apprezzati dai nostri amici e parenti. In erboristeria possiamo acquistare detergenti, creme e prodotti di bellezza naturali, mix di the sfuso, tisane personalizzate, oli essenziali, profumatori di ambienti. Oppure possiamo optare per cesti di frutta di stagione, alimenti provenienti da agricoltura biologica, biscotti, composte, marmellate e dolci fatti in casa, vasetti di miele italiano, cioccolato fondente di ottima qualità con almeno il 70% di cacao.
4. Evitiamo di copiare gli altri reiterando tradizioni consumistiche. Cenoni lunghi e noiosi, regali inutili e spesso non graditi, sprechi e scelte consumistiche sono dannosi non solo per il nostro portafogli, ma soprattutto per la nostra salute e il nostro benessere psicologico. Proviamo ad essere originali: regaliamoci (e/o regaliamo ai nostri cari) una cena veg, una passeggiata in più all'aria aperta, buoni libro, biglietti per mostre, cinema, teatro, qualche lezione in palestra, un corso di yoga, di cucina sana e naturale, di erboristeria, ecologia (o di qualsiasi altra disciplina che ci appassiona), un massaggio, una giornata in un centro benessere, un weekend di arte e cultura. Regaliamoci un pò di tempo per noi stessi da dedicare a cure naturali, all'autoproduzione di cosmetici e detergenti ecologici, magari un viaggetto (per chi può permetterselo)... insomma qualcosa che ci faccia sentire bene davvero e migliori la nostra qualità di vita.

5. Evitiamo di essere superficiali quando gettiamo i rifiuti. Inquinando l'ambiente danneggiamo noi stessi e le generazioni future. Non abbandoniamo i rifiuti dove capita. conferiamoli negli appositi contenitori per la raccolta differenziata, facendo attenzione soprattutto a smaltire correttamente farmaci scaduti, pile, lampadine, materiali elettronici e rifiuti ingombranti e pericolosi.

giovedì 4 dicembre 2014

Il danno alimentare nell'alimentazione dei bambini

Durante le mie lezioni di geografia ambientale, ecologia e nutrizione ecosostenibile come attività di laboratorio in genere assegno ai miei studenti la redazione di un diario alimentare. Premetto che lo scopo non è mai quello di intervenire sulla loro dieta dal punto di vista medico o della prevenzione primaria delle numerose patologie provocate da un'alimentazione sbagliata, ma semplicemente quello di mostrare l'impatto ambientale dell'alimentazione occidentale, i costi sociali e la ricaduta in termini etici ed economici degli allevamenti e dell'agricoltura intensiva, dell'eccessivo consumo di proteine animali, di farmaci e in generale di prodotti industriali, pieni di additivi.
Purtroppo le mie lezioni sulla nutrizione etica ed ecosostenibile si scontrano inevitabilmente con l'enorme quantità di cibi artificiali, pubblicizzati in modo aggressivo e criminale, che i genitori propinano ai loro figli quotidianamente. Bastoncini, spinacine, sofficini, biscottini, merendine, patatine, formaggini e tutti gli -ini e i diminutivi possibili che convincono i consumatori che siano questi gli alimenti adatti ai bambini. Niente di più sbagliato! Il dramma sta nel fatto che proprio la nutrizione dei bambini sia diventata la peggiore possibile: biscotti, dolciumi, creme spalmabili, bibite zuccherate, pan carrè, sughi pronti, troppa carne, troppo latte, poca verdura e pochissima frutta. A ciò aggiungiamo da un lato i veleni veicolati dai distributori automatici e da molte mense scolastiche, mentre dall'altro lato si fanno progetti curriculari ed extracurriculari di educazione alla salute, educazione ambientale e tutte le educazioni possibili... quando poi la sola vera educazione che manca è quella civica, quella che dovrebbe insegnare alle giovani generazioni (ma soprattutto ai loro genitori) ad essere cittadini consapevoli e responsabili, rispettosi di se stessi (e mi riferisco anche alla tutela della propria salute), degli altri e dell'ambiente.
Il danno alimentare purtroppo inizia dalle scelte dei genitori, che, per superficialità o mancanza di consapevolezza o responsabilità, si trasformano in consumatori inconsapevoli e irresponsabili quando si nascondono dietro l'alibi della mancanza di tempo. Manca il tempo per leggere le etichette, per cucinare, per scegliere le verdure di stagione, per educare i figli ad una corretta nutrizione. Figli che vengono lasciati sempre più spesso soli davanti a pc, tablet e tv. Figli che vengono accontentati sempre e comunque, non importa che si viva un periodo di crisi, basta che non diano fastidio e che non ci stressino.
Il crimine più grande non consiste tanto nel fatto che l'industria alimentare lanci sul mercato una miriade di prodotti pieni di additivi (conservanti, coloranti, zuccheri aggiunti, edulcoranti artificiali, stabilizzanti, esaltatori di sapidità, ecc.) per mascherare la bassa qualità degli ingredienti usati, quanto nel fatto che la pubblicità aggressiva miri a convincere il consumatore inconsapevole ed inesperto che tali prodotti siano salutari, freschi e genuini. Ora io mi chiedo: ma cosa ci potrà mai essere di sano, fresco e genuino in biscotti, dolciumi, merendine, patatine, snacks prodotti e confezionati mesi prima? Cosa si nasconde dietro la dicitura "aromi"? Che tipo di aromi sono stati utilizzati? E cosa sono quegli ingredienti che di certo non si vendono sfusi al mercato rionale o dal fruttivendolo? Cosa sono i carragenani, il glutammato monosodico, il carbonato di ammonio, il tartrato di potassio, lo sciroppo di glucosio, la lecitina di soia? Sappiamo a cosa servono? Forse li utilizziamo nelle nostre cucine quando prepariamo un dolce o un piatto salato? Stiamo tanto tempo su internet, eppure non abbiamo il tempo (o la voglia?) di fare una ricerca e documentarci su questi additivi che ingeriamo ogni giorno, anche quando mangiamo quello che pensiamo sia sano. Li troviamo nello yogurt, nei biscotti bio, nei crackers, nei sughi pronti, nelle bibite gassate... per non parlare poi del junk food.
Etichette lunghissime, piene di ingredienti, la maggior parte dei quali sono additivi. Eppure è tutto scritto. Sarebbe facile rendersi conto di ciò che si ingerisce, se solo imparassimo a diventare consumatori consapevoli e responsabili ed educassimo così i nostri figli.
A quelle mamme che si lamentano con me del fatto che i loro figli mangino pacchi interi di merendine, rispondo dicendo che la spesa la fanno i genitori, non i bambini. Sta a loro educarli ad un'alimentazione sana e al movimento fin da piccoli. Non si può pretendere che il bimbo mangi le verdure se i genitori non le cucinano e non le mangiano. Non è vero che non c'è tempo per cucinare. Preparare un'insalata, fare un frullato, dare la frutta a merenda invece dei dolciumi industriali, limitare il consumo di carne e latticini, peferire i cereali integrali da coltivazione biologica, evitare di comprare le bibite gassate non fa perdere ore in cucina. E' l'attenzione e la responsabilità che mancano, non il tempo!
L'obesità infantile aumenta, così come tutte le patologie cardiovascolari dovute ad un tipo di alimentazione scorretta e squilibrata. Aumentano i danni ambientali, la quantità di rifiuti prodotti (e mi riferisco anche al packaging), lo sfruttamento degli animali e la crudeltà con cui sono trattati, costretti a vivere in spazi angusti, alimentati con mangimi trattati con prodotti chimici, riempiti di farmaci anche in modo preventivo. Vacche da latte che soffrono di mastite perchè munte di continuo e in modo sconsiderato, galline costrette a fare uova in batteria dove le luci non si spengono mai, impossibilitati a pascolare, razzolare, riposare... sono questi gli animali (ivi compresi i loro prodotti) che entrano nella nostra dieta e in quella dei nostri figli.
Ma una via d'uscita esiste e credo sia ormai un imperativo categorico percorrerla. Eccovi dunque qualche consiglio:

limitare il consumo di proteine di origine animale

preferire prodotti a km zero e possibilmente da agricoltura biologica 

rispettare la stagionalità

leggere le etichette cercando di limitare l'acquisto di prodotti con più di cinque ingredienti

cercare di diventare consumatori responsabili, rispettando l'ambiente e tutelando la nostra salute. 

domenica 17 agosto 2014

La fretta di dimagrire fa dimagrire in fretta?

Dimagrire in fretta, sembrare più giovani in fretta, vivere di fretta. Ecco cosa desidera la maggior parte delle persone e come si relaziona con la vita e le abitudini... ma perchè? Perchè non si ha fretta di smettere di fumare, di inquinare, di prendere l'auto per percorsi brevi, di usare l'ascensore, di essere pigri, di mangiare in modo sregolato?

Spesso mi si chiede quanto tempo sia necessario per perdere 10 kg, come se fosse un'operazione matematica uguale per tutti e che funziona sempre e comunque. Non è così. Non c'è un tempo cronometrabile che vada bene per tutti e soprattutto questo approccio alla dieta non rientra nell'educazione alimentare di cui mi occupo.
In assenza di patologie specifiche (nel qual caso ci si dovrà rivolgere ad un medico), se si vuole perdere peso, si possono seguire due vie: andare da un nutrizionista, che ci consiglierà una dieta personalizzata, organizzando i nostri pasti in base all'apporto calorico dei cibi, fornendoci un programma alimentare in genere settimanale con menu specifici da seguire, in cui sono elencate le quantità dei singoli alimenti, oppure fare educazione alimentare

Quali sono dunque le differenze? L'educazione alimentare, come dice la parola stessa, educa alla corretta nutrizione, a partire da suggerimenti su come fare la spesa, come leggere le etichette, scegliere i cibi, combinarli, cucinarli e condirli nel modo più sano possibile. Il gusto è un'abitudine e pertanto va educato. Come? Alimentandoci nel modo giusto, masticando nel modo giusto, dedicando il giusto tempo alla spesa e alla nutrizione, facendo una moderata ma costante attività fisica.  Non c'è bisogno di andare in palestra o diventare sportivi per forza: basta camminare, fare le scale, muoversi ed essere attivi.

Quando si inizia a mangiare in modo sano, scegliendo cibi di qualità, il nostro organismo viene educato a prediligere alimenti naturali. Lentamente sarà proprio il nostro corpo a guidarci verso un'alimentazione corretta. Smetteremo di desiderare cibo spazzatura e ci orienteremo automaticamente verso alimenti di qualità. Più ci disintossichiamo dal junk food e meno ne saremo attratti. Parallelamente inizieremo a sentirci molto meglio, più attivi, meno gonfi e anche più felici. 

Prima di iniziare a studiare naturopatia, erboristeria ed educazione alimentare ho provato su me stessa quello che chiamo "il mio percorso del benessere". Non è un percorso veloce, ma è assolutamente duraturo e soddisfacente. Chi l'ha provato sa che la percentuale di fallimento è davvero bassissima, proprio perchè non si basa su diete restrittive, mortificanti o prescrittive. Non c'è bisogno di usare bilance di precisione, di stressarsi contando i grammi, di seguire un menu imposto o peggio ancora di assumere farmaci o integratori. Niente di tutto questo! Il segreto sta nella nostra voglia di sentirci bene.

Per seguire un programma di educazione alimentare c'è bisogno di due soli ingredienti: consapevolezza e responsabilità. Consapevolezza perchè non possiamo ignorare gli effetti deleteri dei cibi industriali, dell'eccesso di alcool, zuccheri, grassi e proteine animali. Responsabilità perchè dobbiamo comprendere che siamo noi gli artefici della nostra salute, non possiamo affidarla a pillole, medicinali, integratori, deresponsabilizzandoci completamente e soprattutto avendo fretta di dimagrire.
Facciamoci questa semplicissima domanda: per quanto tempo ci siamo alimentati in modo sbagliato? Anni? Forse decenni? Beh, ora diamo il tempo al nostro organismo di recuperare, acquisire abitudini sane e nutrirsi nel modo corretto... senza fretta, senza stress e soprattutto senza ossessioni e senza forzature.


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giovedì 31 luglio 2014

Tempo e tecnologia

Nell'epoca di internet, degli elettrodomestici e delle comunicazioni veloci, la tecnologia dovrebbe lasciarci più tempo libero, da utilizzare per noi stessi e per il relax. Ma siamo sicuri che funzioni proprio così? 
Se osserviamo come sono cambiate e stanno cambiando le nostre abitudini quotidiane, noteremo che abbiamo sempre più fretta e sempre meno tempo. Dato che non amo fare le cose di fretta e che odio sprecare tempo, mi sono decisa tempo fa a fare un'analisi ponderata del mio stile di vita, per apportare i dovuti correttivi. I risultati sono stati strabilianti! Con pochi accorgimenti e pochi cambiamenti nel mio modo di vivere non solo sono riuscita a controllare lo stress da fretta, ma mi sono resa conto di avere molto più tempo da dedicare alle mie attività preferite, alle mie passioni e alla cura di me stessa.
In realtà non è vero che non abbiamo tempo. La verità è che lo usiamo male!
Proviamo dunque a fare qualche riflessione.

1. TECNOLOGIA E ALIMENTAZIONE

Abbiamo a disposizione elettrodomestici superfunzionali, ma si cucina poco. Si comprano piatti pronti, cibi in scatola, si va a mangiare al fast food e, cosa davvero gravissima, si alimentano i bambini col peggior cibo possibile (merendine, dolciumi, bibite gassate e zuccherate... insomma junk food)! Nelle mie lezioni di educazione alimentare sento sempre la stessa motivazione: "Non ho tempo per cucinare. Lavoro tutto il giorno e torno a casa tardi". Diciamoci la verità: non è una motivazione, è una scusa! Non è il tempo che manca, ma la voglia! 
Non c'è bisogno di cucinare piatti elaborati. I cibi semplici sono anche quelli più salutari. Basta fare una buona spesa (preferendo il biologico e la filiera corta) e avere in casa una centrifuga, un frullatore, un robot da cucina multifunzione. Quanto tempo ci vuole per preparare un'insalata? Per fare un frullato o un centrifugato di frutta o verdura? Per cuocere verdure a vapore o stufarle in pentola? 
Evitare di cuocere a lungo le verdure non solo ci fa risparmiare tempo, ma ne preserva i principi nutritivi. Iniziamo il pasto con una bella insalata mista o un bel piatto di verdure al vapore o stufate e ci sentiremo più sazi, evitando di strafare con alimenti poco salutari. Stufare le verdure è senza dubbio meglio di lessarle, perchè i principi nutritivi vengono preservati e non vanno a finire nel lavello della cucina insieme all'acqua di cottura, quando le scoliamo. 
Preferiamo le proteine vegetali a quelle animali e non mangiamo la frutta a fine pasto, ma consumiamola come snack o come spezzafame durante il giorno. Portiamo a scuola e in ufficio frutta fresca o secca ed evitiamo così il classico cornetto al bar, le caramelle, le merendine e i dolciumi vari.
Eliminiamo le bibite gassate zuccherate e beviamo acqua, limonata, the e centrifugati fatti in casa.
Per un pasto completo basta unire cereali (pasta, riso, farro, orzo, etc) a legumi. Non porta via molto tempo mettere i legumi a bagno di sera, farli stare tutta la notte e lessarli il giorno dopo. E' solo una questione di abitudini. Se poi vogliamo cucinare in modo ancora più veloce, compriamoci anche una pentola a pressione ed il gioco è fatto.

2. TECNOLOGIA E TEMPO LIBERO

L'accesso a internet dovrebbe renderci liberi e donarci tanto tempo a disposizione. Non abbiamo bisogno di recarci negli uffici per ottenere documenti, controlliamo il conto corrente da casa, inviamo email invece di lettere, ci iscriviamo a scuola o all'università attraverso i portali dedicati... dunque perchè non abbiamo mai tempo? E' presto detto: facciamo di internet un uso sconsiderato. Siamo diventati drogati, internet dipendenti. Davvero ho difficoltà nel comprendere la necessità di un telefonino sempre connesso, sempre in mano in qualsiasi momento: sul tavolo quando si mangia, mentre si guida, in bagno, nel letto, etc. Addirittura ho visto gente controllare i messaggi in modo compulsivo anche durante i controlli sicurezza al check in in aeroporto. Non va bene. A parte la dipendenza (che va curata), un uso sconsiderato del cellulare o del tablet è sinonimo di maleducazione e inciviltà. Cerchiamo di dare agli oggetti il giusto ruolo e il giusto valore. Sono oggetti e come tali vanno usati. Siamo noi le persone, i soggetti pensanti che dovrebbero usare gli strumenti tecnologici. Se ci facciamo usare da loro, se diventiamo noi oggetti, non solo la tecnologia ha fallito il suo compito, ma addirittura peggiora la qualità della nostra vita.
Invece di sprecare il nostro tempo online, usciamo, passeggiamo, andiamo al parco, incontriamo gli amici di persona, chiacchieriamo con loro guardandoli negli occhi, dedichiamoci ad uno sport, un hobby, una passione che ci arricchisca intellettualmente e ci faccia sentire bene sia fisicamente che psicologicamente.

Un piccolo consiglio ai genitori: cerchiamo di educare le nuove generazioni al rispetto e all cura di sé non attraverso le parole e i rimproveri, ma attraverso l'esempio. Se un genitore sta incollato allo smartphone che senso ha redarguire il figlio che invece di studiare controlla i messaggi sul telefonino ogni due secondi?


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martedì 15 luglio 2014

Incontri internazionali di Trisulti: fitoterapia ed ambulatorio verso un approccio integrato

Dall'8 al 12 luglio 2014 nella splendida cornice della Certosa di Trisulti (FR) si è tenuto un convegno internazionale di fitoterapia, a cui sono intervenuta in qualità di organizzatore, interprete e relatore su arte, mito e medicina nelle raffigurazioni murali dell'antica spezieria.
Gli studenti dell'AfP – Akademie für Phytoterapie – di Berlino, sotto la guida di Cornelia Titzmann e Tiberio Scozzafava Jaeger hanno preso parte ai seminari stanziali insieme a studenti italiani ed esperti del settore (medici, naturopati, erboristi, operatori del benessere, fitopreparatori, etc). Un'occasione unica di scambio culturale che ha permesso agli esperti e agli studenti italiani di conoscere l'approccio fitoterapico degli heilpraktiker tedeschi non solo a livello teorico, ma soprattutto nella pratica ambulatoriale. Approcci differenti, ma con una finalità comune: la prevenzione e il supporto alla salute.
La lezione introduttiva a cura di Cornelia Titzmann che si è tenuta l'8 luglio ci ha dato la possibilità di conoscere l'esperienza della scuola Berlinese di Fitoterapia. L'HP Cornelia Titzmann ha infatti relazionato su anamnesi, approccio terapeutico e regole nelle prescrizioni secondo la normativa tedesca. Vale la pena ricordare a tal proposito che l'HP (heilpraktiker) è una figura professionale riconosciuta in Germania. Gli HP non sono medici di seconda classe, ma terapeuti che curano seguendo un metodo naturale basato su anamnesi, colloquio dettagliato col paziente (a cui viene dedicato tutto il tempo necessario) e prescrizioni fitoterapiche e/o omeopatiche personalizzate. Possono fare diagnosi, possono prescrivere rimedi naturali, possono anche eseguire semplici operazioni chirurgiche, eccezion fatta per l'assistenza al parto, l'anestesia e l'odontoiatria.
Il 9 luglio, dopo l'escursione e la lezione di botanica integrata con gli aspetti fitoterapici delle piante officinali, sono stati trattati alcuni casi clinici in ambulatorio sotto la guida del dott. Maurizio Episodio e dell'HP Cornelia Titzmann.
Il 10 luglio ho relazionato su arte, mito e medicina nelle raffigurazioni murali dell'antica farmacia della Certosa, allo scopo di evidenziare l'interdisciplinarietà di ambiti culturali che sembrano ora così distanti tra loro, ma che in passato non lo erano affatto. E' stato solo con la moderna iperspecializzazione che si è perso l'approccio olistico e integrato tra le varie discipline quali erboristeria, farmacia, medicina, fisica, mitologia, arte, filosofia e scienza (intesa nel senso più ampio di conoscenza). Nel pomeriggio gli studenti italiani e tedeschi sono stati impegnati in ambulatorio e si è discusso anche di fitoterapia e veterinaria, sotto la guida del dott. Francesco Grandinetti.
Venerdì 11 luglio c'è stata la discussione e la valutazione conclusiva delle esperienze ambulatoriali dei giorni precedenti e della farmacopea disponibile assieme ai terapeuti e ai produttori.  A seguire la tavola rotonda, una vera e propria piattaforma di scambio permanente sulla fitoterapia a livello europeo relativamente alla didattica, alle figure professionali, alla produzione e distribuzione e alla farmacopea europea. All'incontro hanno partecipato professionisti del settore, quali Marco Sarandrea (erborista, docente presso le Università Sapienza e Tor Vergata di Roma e Tuscia di Viterbo), Maurizio Episodio (medico), Giovanni Canora (dietista), Marina Fiorini (medico), fra' Domenico Palombi (erborista, botanico, scrittore), Andrea del Buono (medico), Antonio Colasanti (medico). Alla fine della discussione, una breve presentazione dei progetti di ricerca e documentazione futuri.
Sono emerse varie criticità, quali l'assenza di una normativa in Italia per i naturopati e gli esperti in discipline bionaturali, un approccio medico-paziente ancora basato su prescrizioni eccessive e protocolli standardizzati, un'ignoranza diffusa nel campo della nutrizione e soprattutto la necessità di puntare sempre più sulla prevenzione che parte proprio dall'educazione alimentare fin dall'età prescolare.

venerdì 20 giugno 2014

Come autoprodurre balsami e unguenti a base di erbe

La mia passione per l'ecologia e i rimedi naturali mi ha sempre spinto a fare ricerche e a documentarmi su tutti gli usi possibili delle erbe per evitare o almeno tentare di limitare i prodotti di sintesi. Quando poi ho deciso di iniziare il mio percorso di studi in naturopatia ed erboristeria, ho avuto la possibilità di frequentare il corso di galenica tradizionale: un vero e proprio "laboratorio vegetale", dove ho imparato a produrre oleoliti, estratti idroalcolici, creme, unguenti, sciroppi e cosmetici naturali.
In questo articolo vi voglio parlare di come utilizzare un oleolito per autoprodurre balsami a base di erbe. Per chi non sapesse cos'è un oleolito e/o come produrlo, ecco tutte le indicazioni necessarie per fare della vostra cucina un vero e proprio laboratorio botanico-erboristico.

PREPARAZIONE DELL'OLEOLITO

Prendete un barattolo di vetro dall'imboccatura larga pulito e completamente asciutto e riempitelo con 20g. di erbe essiccate, dopo averle pestate in un mortaio. Fate bene attenzione al fatto che non ci siano tracce di umidità nè nel barattolo nè nelle erbe, per evitare muffe e irrancidimento dell'olio. Aggiungete 200 ml di olio di semi di girasole (potete usare anche l'olio di oliva, ma ricordate che l'olio d'oliva, essendo ricco di principi attivi, tende a non esaltare quelli tipici delle erbe utilizzate) fino a copetura completa delle erbe. Chiudete il barattolo ed esponetelo alla luce del sole per un mese. Ogni tanto aprite il barattolo per vedere se ci sono delle goccioline d'acqua condensatesi sotto il coperchio. Nel caso ci dovessero essere, lasciate il barattolo scoperto e inseritelo in un sacchetto di carta ben richiuso per far sì che tutta l'umidità evapori, altrimenti l'olio diventerà rancido e si formeranno delle muffe. Agitate il barattolo un paio di volte al giorno. Dopo un mese filtrate le erbe con un filtro di carta (quello che si usa nelle macchinette per fare il caffè americano) o con un panno di cotone bianco. Misurate l'olio e aggiungere olio nuovo fino ad arrivare ai 200 ml iniziali.Travasate in bottigliette di vetro scuro dal collo stretto ed etichettate con data e tipo di erba usata.
Potete usare qualsiasi tipo di erba essiccata (rosmarino, timo, menta, calendula, lavanda, salvia, etc) in base all'effetto che volete ottenere.
Timo e menta hanno effetto balsamico, calendula e lavanda addolcente, rosmarino e salvia tonificante.
  • Con la calendula si può preparare un balsamo emolliente ottimo per la pelle delicata dei bambini (può essere usato infatti anche durante il cambio dei pannolini)
  • Rosa e camomilla hanno effetto calmante e addolcente
  • Con menta e lavanda  si può preparare un balsamo per il mal di testa
Quando l'oleolito è pronto, possiamo passare alla seconda fase: la preparazione dell'unguento. Questa è la parte più semplice, in quanto consiste nel combinare l'oleolito con la cera d'api.

Balsamo per il mal di testa alla menta e lavanda

In genere uso 2 cucchiai di cera d'api per 1/4 di tazza di oleolito, ma molto dipende dalla consistenza che preferite. Se volete un unguento più fluido aggiungete più olio, se lo volete più solido aggiungete più cera d'api. Le dosi possono essere aggiustate in corso d'opera. Se non siete soddisfatti della consistenza ottenuta, basta rimetterlo a bagnomaria e aggiungere l'ingrediente adatto fino a risultato raggiunto.
Mettete la cera d'api e l'oleolito di menta e lavanda (in parti uguali) in un tegamino a bagnomaria e lasciate sciogliere il composto. Evitate poi di riutilizzare il tegamino per cucinare e usatelo solo per le vostre preparazioni erboristiche.
Quando la cera d'api è completamente fluida, mettetela in un barattolino di vetro, plastica o ceramica e attendete che si raffreddi. Quando il composto è completamente freddo, aggiungete qualche goccia di olio essenziale per renderlo gradevolmente profumato e per favorire la conservazione, dato che gli oli essenziali sono batteriostatici.

Balsamo calmante alla rosa e camomilla

Seguite lo stesso procedimento della ricetta precedente, utilizzando gli oleoliti di rosa e camomilla in parti uguali. 

Potete preparare numerosissimi unguenti, utilizzando erbe diverse e miscelandole tra loro secondo le proporzioni che vi ho dato nella prima ricetta.





lunedì 16 giugno 2014

Lo zafferano oltre il risotto alla milanese

Sicuramente tutti conoscono lo zafferano, ma quanti di noi lo usano regolarmente nella propria dieta aldilà del famoso risotto alla milanese? Le innumerevoli proprietà dello zafferano dovrebbero invogliarci ad un uso più frequente di questa spezia davvero interessante.
In questo articolo, più che sulle proprietà fitoterapiche (lo zafferano è infatti emmenagogo, antiaggregante piastrinico, spasmolitico uterino, emolitico, tussifugo, sedativo del sistema nervoso centrale), vorrei concentrare l'attenzione su quelle più specificamente alimentari. 
Usarlo come aromatizzante e come condimento in cucina conferisce non solo un aspetto migliore e un sapore delizioso alle nostre pietanze, ma ci dà la possibilità di beneficiare delle proprietà carminative, antifermentative, digestive, eupeptiche e stomachiche. Lo zafferano quindi ci aiuta a facilitare la digestione e ad evitare l'accumulo di gas intestinali che producono gonfiore, meteorismo e flatulenza.
Eccovi quindi dei suggerimenti su come inserirlo nella dieta e alcune ricette facili e veloci.
  • Potete aggiungerlo all'acqua di cottura di pasta e riso
  • Si può usare come condimento durante la cottura di carne, pesce e verdure
  • Si può aggiungerlo alla farina o al pan grattato per la panatura
  • Si può cospargerlo sulle pietanze appena cotte poco prima di servire in tavola, avendo cura di mescolare bene
PENNETTE ZAFFERANO E MENTUCCIA

In questa ricetta le proprietà carminative, antifermentative, digestive, eupetiche e stomachiche dello zafferano sono esaltate dai principi attivi presenti nella mentuccia e nel pepe.
Ingredienti per porzione: 60 gr di pasta, zafferano, sale, pepe nero, mentuccia biologica, un cucchiaino di olio evo.
Procedimento: Far bollire l'acqua con lo zafferano conservandone a parte una piccolissima quantità. Cuocere la pasta al dente. Scolarla e saltarla in una padella antiaderente col pizzico di zafferano rimasto e qualche goccia d'acqua di cottura. A fuoco spento aggiungere pepe, olio evo e mentuccia spezzettata. Mescolare e servire. 

PATATE ALLO ZAFFERANO

Ingredienti per porzione: 2-3 patate medie, uno spicchio d'aglio, erbe aromatiche, sale, pepe, olio evo, zafferano.
Procedimento: tagliare le patate a fettine piuttosto regolari e sistemarle in una pirofila da forno. Condire con zafferano, aglio tritato, erbe aromatiche (in base al gusto e alla disponibilità potete scegliere tra salvia, rosmarino, origano, santoreggia, timo, etc) sale e un bicchiere d'acqua. Far cuocere fino a leggera doratura. A fuoco spento aggiungere un cucchiaino di olio evo e pepe macinato al momento.

POLPETTE DI PANE AROMATICHE

Ingredienti per porzione: 100 gr di pane raffermo, un uovo, aglio, zafferano, sale, pepe, erbe aromatiche, farina, pan grattato, olio evo
Procedimento: ammorbidire il pane nell'acqua e strizzarlo. Aggiungere l'uovo, il sale, il pepe, lo zafferano, l'aglio tritato, un pò di pan grattato e un bel pò di erbe aromatiche. Fare delle palline e infarinarle (ricordate che potete aromatizzare anche la farina e/o il pan grattato con lo zafferano). Passarle nel pan grattato e friggerle in padella o cuocerle in forno.

Un ultimo suggerimento generale per abituarsi all'uso dello zafferano: usatelo in sostituzione del dado e avrete piatti più gustosi e soprattutto molto più salutari.

lunedì 2 giugno 2014

Come realizzare un ecodeodorante per ambienti

Per realizzare un deodorante ecologico per ambienti servono solo tre semplicissimi ingredienti: acqua, alcol e oli essenziali
Invece dei soliti profumatori (elettrici o meno) che diffondono sostanze sintetiche e che pertanto non fanno bene nè all'ambiente, nè alla nostra salute e neanche al portafogli, possiamo utilizzare prodotti naturali, un vero toccasana per mente, corpo e spirito.

Sono ormai conosciute le proprietà energizzanti, rilassanti, rinfrescanti, antibatteriche, disinfettanti degli oli essenziali e la sensazione di benessere che proviamo quando annusiamo un profumo che ci piace. Cucina, bagno, armadi, ripostigli, soggiorni, camere da letto, uffici risulteranno di certo più accoglienti se li rinfrescheremo vaporizzando la nostra essenza preferita. Inoltre, preparare un deodorante a casa propria ci permette di regolarne l'intensità in base al numero di gocce di olio essenziale.

Fermo restando che il profumo migliore è quello che piace a noi, vorrei darvi qualche suggerimento generico per abbinare l'essenza all'ambiente. Per la cucina suggerirei arancio, bergamotto, limone e cannella. Per il bagno menta, lavanda, gelsomino o anche agrumi, singolarmente o miscelati in base al gusto personale. Per le camere da letto, ricordate di non esagerare con le dosi e di scegliere profumazioni delicate, quali rosa e lavanda.
Se non vi va di sperimentare e volete provare miscele già "testate", eccovi qualche suggerimento.

Mix rilassante per camere da letto

Lavanda e vaniglia rilassano e conciliano il sonno

Mix energizzante per soggiorno e cucina

Arancio amaro con pompelmo o limone ci tengono svegli e ci danno energia

Mix tonificante per studio e ufficio

Menta e rosmarino migliorando memoria, concentrazione e attenzione

Mix deodorante per bagno

Gli oli essenziali di cannella, chiodi di garofano e tea tree sono perfetti per il bagno non solo per la gradevolissima profumazione, ma anche per il potere antibatterico.

Ricordate di aggiungere alcol alla soluzione perchè gli oli essenziali non sono solubili in acqua. Potete usare vodka o alcol per uso alimentare. Agitate il flacone prima di spruzzare in modo che l'olio essenziale si distribuisca uniformemente nella soluzione. Se avete flaconcini di vetro, riutilizzateli allo scopo.

Ingredienti
  • 1 cucchiaio di alcol per uso alimentare o vodka
  • 6 cucchiai di acqua distillata
  • 10-40 gocce di oli essenziali a scelta
Preparazione

Mettete l'alcol in un piccolo flaconcino spray. Aggiungete le gocce di olio essenziale in base alla quantità desiderata. Agitare bene e aggiungere l'acqua distillata. Agitare ancora e spruzzare all'occorrenza.


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martedì 6 maggio 2014

Cosmetici naturali: come autoprodurre lucidalabbra e burrocacao 100% naturali

Da qualche mese il mio approccio ecologico alla vita si sta estendendo anche alla biocosmesi. Se autoprodurre detergenti naturali costituisce davvero un grande beneficio per l'ambiente, la salute e il portafogli, immaginiamo quanto possa essere vantaggioso preparare a casa propria cosmetici naturali ed economici, limitando al massimo i prodotti industriali pieni di additivi e conservanti, che di certo non fanno bene alla nostra pelle.
Eccovi allora 2 semplicissime ricette per un lucidalabbra e un burrocacao al 100% naturale. Tra le varie formule finora sperimentate, queste mi sembrano le più facili e le migliori in termini di resa. 
Gli ingredienti possono essere reperiti facilmente nelle erboristerie e nei negozi di prodotti naturali.

Lucidalabbra naturale

Ingredienti:
1 Parte di burro di cacao
3 Parti di olio di mandorla dolce
1 Parte di cera d'api
1 pizzico di cannella
olio essenziale di vaniglia o menta (dose massima: 30 gocce per 100gr.)

Preparazione:
  1. Far scaldare un barattolino di vetro a bagnomaria in una pentola piena d'acqua calda.
  2. Aggiungere prima la cera d'api, facendola sciogliere, poi il burro e poi l'olio finchè siano ben sciolti ed amalgamati. Aggiungere la cannella e mescolare. Togliere dal bagnomaria e far raffreddare. Quando il composto sarà tiepido aggiungere alcune gocce di olio essenziale in base alla quantità di prodotto che si sta preparando. Ricordate di non aggiungere mai l'olio essenziale a caldo, dato che contiene principi attivi estremamente volatili che col calore si disperderebbero velocemente. L'olio essenziale è fondamentale perchè è un vero e proprio conservante naturale ed evita quindi l'irrancidimento.
  3. Versare in un piccolo contenitore (vanno bene anche i piccoli barattolini dei vecchi lucidalabbra o rossetti, l'importante è che siano perfettamente asciutti e puliti). Far raffreddare completamente, facendo attenzione a non chiuderli subito col coperchio per far evaporare tutta l'acqua. Etichettare specificando la data di preparazione.
Burrocacao naturale


Ingredienti: 
1 parte di cera d'api
3 parti di burro di cacao o di karité
1 parte di olio di mandorle dolci
olio essenziale (dose massima: 30 gocce per 100 gr.)


Preparazione:
Come potete notare, gli ingredienti sono gli stessi. Cambiano solo le dosi, in quanto il burrocacao deve risultare più solido e meno lucido di un gloss. Anche il procedimento è lo stesso: basta ricordare di far sciogliere a bagnomaria gli ingredienti in quest'ordine: cera, burro, olio e di aggiungere l'olio essenziale alla fine, quando il prodotto si è raffreddato.
I prodotti naturali si conservano per alcuni mesi se si fa attenzione a metterli in contenitori molto piccoli riempiendoli fino all'orlo e chiudendoli col coperchio solo quando si sono raffreddati del tutto, per evitare che si formino goccioline d'acqua che farebbero irrancidire il prodotto. Ricordate di battere i vasetti su una superficie rigida per far compattare il prodotto inserito ed evitare la formazione di bolle d'aria, che facilitano la formazione di batteri. Meno aria c'è, più il prodotto durerà in condizioni ottimali.

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giovedì 1 maggio 2014

I mille usi delle erbe: come aromatizzare olio, acqua, alcool e miele



L'uso delle erbe aromatiche in cucina è ben noto. Esse infatti sono un prezioso aiuto per rendere speciale ed insaporire un piatto e soprattutto per ridurre il consumo di sale. Oltre ad aggiungere le erbe al momento della preparazione delle nostre ricette preferite, possiamo usarle per aromatizzare olio, aceto, alcool, acqua e miele, in modo da averle a disposizione in ogni momento nella nostra dispensa.

Come fare un olio aromatizzato

Gli oli migliori da usare sono l'olio d'oliva, l'olio di semi di girasole e l'olio di mandorle dolci. Per preparare un ottimo olio aromatizzato bisogna avere a disposizione le erbe essiccate, quali ad esempio origano, salvia, rosmarino, timo, menta, ecc. Dopo aver triturato le erbe in un mortaio, metterle in un barattolo di vetro dall'imboccatura larga, versare l'olio fino a competo riempimento del barattolo (per evitare che resti molta aria dentro) e chiudere col coperchio. Non dimenticate di mettere un'etichetta col nome della pianta, il tipo di olio usato e la data della preparazione. Posizionare il barattolo vicino ad una finestra al sole o in un posto caldo per almeno 3 settimane. Trascorso questo tempo, filtrare con un colino spremendo bene le erbe con un cucchiaio e versare l'olio in una o più bottigliette di vetro scuro. Consiglio di usare bottigliette piccole, così da usarne una sola per volta, mentre il resto dell'olio prodotto resterà integro e protetto nel suo contenitore. Ricordate di etichettare il prodotto anche questa volta. Conservare in un luogo fresco, chiuso e lontano dalla luce del sole.
Si può aromatizzare l'olio anche con bucce di limone (ricordate di eliminare la parte bianca all'interno delle bucce), peperoncino, aglio o grani di pepe, l'importante è che l'alimento usato sia secco. L'acqua infatti provoca l'irrancidimento dell'olio.
 
Come fare un infuso di erbe in acqua

Fare un infuso di erbe è un pò come fare un the, solo che le erbe dovranno restare in infusione più a lungo. Per ogni tazza da preparare si usa in genere un cucchiaio colmo di erbe essiccate o 3 cucchiai di erbe fresche. Mettere le erbe in una teiera o direttamente in tazza e versare su l'acqua appena prima che bolle. Coprire e lasciare riposare 10-15 minuti. Coprire il contenitore è importantissimo per far sì che tutti i principi attivi estratti dalle erbe non si disperdano col vapore acqueo. Trascorso il tempo necessario, togliere il coperchio inclinandolo per recuperare le goccioline condensate facendole cadere nella tazza o nella teiera, filtrare con un colino, spremere bene le erbe con un cucchiaio e bere l'infuso. 

Come preparare estratti aromatizzati

L'estratto idroalcolico di erbe, che vengono appunto fatte macerare in una soluzione di acqua e alcool, si chiama comunemente tintura (se si usano erbe secche) o tintura madre (se si usano erbe fresche). Questi prodotti dalle innumerevoli azioni benefiche possono essere acquistati in erboristeria. Per produrli a casa propria bisogna avere una discreta pratica erboristica e conoscere bene il dosaggio di acqua e alcool in base al tipo di pianta utilizzata, i tempi di macerazione e le fasi di lavorazione. Dato che non tutti siamo erboristi, vi consiglio un ottimo metodo casalingo per fare gli estratti aromatizzati. In realtà oltre all'alcool puro per uso alimentare, si possono produrre estratti utilizzando aceto, grappa, brandy, vodka, a seconda del gusto e dell'aroma che si preferisce. Il procedimento è davvero molto semplice e si possono preparare a casa propria estratti di vaniglia, limone, agrumi, erbe, per aromatizzare pietanze, creme per il corpo o per deodorare ambienti. L'importante è non eccedere mai con le dosi. Bastano poche gocce per aromatizzare biscotti, gelati, torte, gel o creme di bellezze. Se volete usare gli estratti per profumare un ambiente, basta aggiungerne un cucchiaino in un contenitore spray riempito d'acqua.

Procedimento:
  1. Mettere 100 grammi di erbe essiccate tritate in un barattolo di vetro con un coperchio che chiuda bene.
  2. Versare 500 ml di alcool, brandy, vodka o grappa sulle erbe e chiudere bene il coperchio. Etichettare specificando data e contenuto.
  3. Lasciare il barattolo in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta del sole e agitare un paio di volte al giorno per 5-6 settimane.
  4. Filtrare schiacciando bene le erbe nel colino. Versare l'estratto in bottiglie di vetro scuro, etichettare e conservare in un luogo lontano dal calore diretto del sole.


Come produrre miele aromatizzato

Anche il miele può essere aromatizzato. Io faccio spesso quello alla vaniglia, allo zenzero, alla cannella, all'arancia e al limone, ma si possono usare anche fiori secchi di lavanda, petali di rose, capolini di camomilla o erbe essiccate. In genere lascio macerare le erbe e le spezie nel miele per 4 settimane, ma molto dipende dal gusto personale e dal tipo di aroma scelto. Consiglio di aprire il barattolo dopo 2 settimane per controllare se l'aroma è già abbastanza intenso.  Per ogni barattolo da 250 ml uso 1 o 2 baccelli di vaniglia spezzettati. Nel caso di erbe o petali di fiori  uso 1 to 2 cucchiai di erbe per barattolo. Vi suggerisco di usare il miele di acacia, dato che ha una consistenza molto fluida.


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domenica 27 aprile 2014

Un centro benessere a casa propria: alcuni usi della lavanda

Non sempre è necessario andare alle terme o in un centro benessere per rilassarsi e coccolarsi. In tempo di crisi non tutti possono permettersi appuntamenti ciclici presso istituti di bellezza, che di certo non sono economici. E allora perchè non dedicarsi un fine settimana o almeno qualche ora rilassante prima di andare a letto? 
Chi soffre di insonnia, ansia e stress dovrebbe imparare come primo rimedio quello di staccare la spina e dedicare un pò di tempo alla cura di se stesso. Prendersi cura del proprio corpo produce incredibili benefici sia dal punto di vista psicologico che sociale. Stare bene con se stessi aiuta infatti anche nelle relazioni quotidiane. Se ci vogliamo bene, ci prendiamo cura della nostra pelle, dei nostri capelli, della nostra alimentazione, raggiungeremo una migliore qualità di vita e la sensazione di benessere non tarderà ad avere i suoi effetti anche nella vita sociale.

Per chi ha problemi ad addormentarsi, la lavanda è un ottimo rimedio naturale. Le proprietà addolcenti e rilassanti dei fiori e dell'olio essenziale di lavanda sono infatti ben note. Vediamo quindi alcuni usi per qualche trattamento di bellezza casalingo, economico e naturale.

  • Bagno rilassante
L'effetto dell'acqua calda ha un immediato potere miorilassante. I muscoli si rilassano e avvertiamo un'incredibile sensazione di benessere. Se a ciò aggiungiamo le sensazioni olfattive, l'effetto relax sarà potenziato. In erboristeria si possono acquistare i fiori essiccati di lavanda e camomilla. Basta fare un sacchetto con una garzina o con pezzi di collant di nylon, aggiungere una manciata di fiori di lavanda e camomilla, passarli sotto il getto dell'acqua calda, mentre riempiamo la vasca e poi lasciarli in acqua. Basta arrotolare un asciugamano sotto la testa per un miglior supporto del collo, spegnere la luce, accendere qualche candela, chiudere gli occhi e godere del tanto meritato relax. Per chi ama un profumo più intenso, può aggiungere una goccia di olio essenziale di lavanda sui fiori nel sacchettino, prima di passarlo sotto il getto dell'acqua calda. Se non si hanno i fiori secchi a disposizione, si possono mescolare in una ciotolina 2 cucchiai di miele con un pò d'olio vegetale (oliva, mandorle dolci, ecc.) a cui vanno poi aggiunte 4-5 gocce di olio essenziale di lavanda. Lasciare la ciotolina sotto il getto dell'acqua calda e immergersi nella vasca, respirando lentamente e profondamente.

  • Maschera per il viso 
In una ciotolina mescolare 2 cucchiai di miele, un pizzico di fiori di lavanda e un cucchiaino di olio vegetale. Stendere sul viso evitando contorno occhi e rilassarsi lasciando in posa 10-15 min, sciacquando poi con acqua tiepida. Ricordate di usare miele biologico crudo. Se il miele cristallizza, significa che non è stato cotto e che contiene quindi tutte le proprietà lenitive, disinfettanti, antiossidanti e idratanti . Se decidete di fare la maschera mentre siete nella vasca, ricordate che il miele a contatto col vapore cola e potrebbe dar fastidio agli occhi. In questo caso tenete a portata di mano un asciugamano o del cotone idrofilo.

  • Massaggio rilassante
L'olio essenziale di lavanda è ottimo per un bel massaggio rilassante prima di andare a letto. Perfetto per un massaggio ai piedi dei bambini. Ricordate di non eccedere nelle dosi, perchè gli oli essenziali essendo molto concentrati possono dare spiacevoli effetti collaterali. Non usateli mai puri, ma sempre mescolati in 2 cucchiai di olio vegetale. Per un cucchiaio di olio vegetale è sufficiente una goccia di olio essenziale. Massaggiate delicatamente piedi e gambe dal basso verso l'alto fino a completo assorbimento.

  • Spray per ambienti
Non dimenticate che gli oli essenziali sono ottimi deodoranti naturali per ambienti. Procuratevi un flacone spray, aggiungete acqua e 3-4 gocce di olio essenziale di lavanda. Non essendo idrosolubile, ricordate di agitare il flacone prima di spruzzare, in modo da permettere alle goccioline di olio di disperdersi il più possibile in acqua. Un paio di spruzzi nelle camere di letto prima di andare a dormire aiutano a rilassare.


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martedì 22 aprile 2014

Alimentazione e mode: non è forse una questione di marketing?

Forse vi potrà sembrare strano, ma anche nel campo della nutrizione il fenomeno delle mode, quello che io definisco "effetto copia e incolla", è dilagante. La pubblicità martellante e ossessiva, volta al massimo profitto, i programmi televisivi di massa, la stampa e le informazioni non sempre corrette riversate nel web purtroppo non fanno altro che rendere il consumatore passivo e inconsapevole. Veniamo bombardati da una massa di informazioni che ci spingono verso comportamenti massificati. Abbiamo perso la nostra individualità di consumatori consapevoli. Siamo diventati numeri che comprano in un mondo dominato da un consumismo molto spesso scriteriato. La cosa a mio parere più grave si verifica quando si spacciano cibi di bassa qualità per prodotti salutari (tanto per fare un esempio ricordiamo i cibi light, senza grassi, senza zuccheri, la margarina, ecc.).
Lo stesso modello di smartphone, gli stessi abiti firmati, gli stessi locali, lo stesso cibo, gli stessi programmi televisivi e non a caso lo stesso stress. Non si ha tempo di leggere le etichette, di informarsi in modo corretto facendo caso alla fonte da cui proviene l'informazione, di cucinare, di andare al mercato scegliendo prodotti di stagione, di educare i bambini al benessere e al rispetto del proprio corpo e del proprio stato di salute. In realtà non è affatto vero che non si ha tempo. La verità è che lo usiamo male! Preparare un'insalata o un frullato non fa perdere più tempo di cuocere una bistecca o un hamburger con patatine fritte. Andare a piedi percorrendo brevi distanze non fa perdere più tempo che restare imbottigliati nel traffico e cercare un parcheggio. Dedicarsi alla lettura o a un hobby non fa perdere più tempo che stare connessi su internet col cellulare. Diciamoci la verità: siamo pigri e superficiali, più che ignoranti e inconsapevoli. Molti di noi sanno bene cosa ci fa male, ma facciamo finta di non saperlo. Sappiamo che i cibi di origine animale, il fumo e la sedentarietà sono la causa principale delle peggiori malattie del secolo, ma continuiamo a mangiare nello stesso modo, un pò per abitudine e un pò per pigrizia.
Chi mi conosce sa che non sopporto le mode. Fare qualcosa solo perchè gli altri la fanno non è mai stato per me un motivo sufficiente per iniziare a farla, anzi semmai è stato vero l'opposto. Sono per l'originalità, per la diversità. Seguire non fa per me, mi piace percorrere la mia strada, anche se in solitudine. Bisogna avere il coraggio e la determinazione di cambiare. Cambiare le abitudini alimentari, cambiare lo stile di vita, cambiare il proprio approccio verso l'ambiente, rispettare la natura e assumere comportamenti ecosostenibili.
Quello che ho notato ultimamente è una tendenza che, sebbene voglia essere salutista, in realtà non fa che seguire lo stesso schema di sempre: bombardare il consumatore, convicendolo ad acquistare inconsapevolmente. E così ora c'è la moda delle bacche di goji (tanto per fare un esempio esotico), propagandate con tecnica miracolistica e sensazionale, soprattutto per le proprietà anti radicali liberi e disintossicanti a livello epatico. In realtà la nostra tradizione mediterranea ci fornisce prodotti che hanno le stesse proprietà quali ad esempio mirtilli, corbezzoli, uva ursina, carciofo, cardo mariano.
Più che illuderci che possa esistere un prodotto, un farmaco, un integratore che possa miracolosamente migliorare e preservare la nostra salute, dovremmo comprendere che senza un'alimentazione corretta e una costante attività fisica i benefici che potremmo ricavare saranno davvero trascurabili.


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lunedì 21 aprile 2014

Soddisfazione e benessere interiore

Il sentirsi soddisfatti della propria vita è un atteggiamento mentale. Ci sono persone che si lamentano ed altre che agiscono... ed è questo che fa la differenza.
In tempi critici, come quelli che stiamo vivendo, c'è chi si dispera e chi investe energie per cambiare. Io ho scelto la seconda strada: mi sono rimessa a studiare per cambiare ciò che non mi piaceva della mia vita, per migliorare e approfondire il mio bagaglio culturale, per diffondere informazioni gratuitamente e renderle fruibili e disponibili ai miei lettori.
Certo, non sarà l'impresa del secolo e neanche dell'anno, ma nel mio piccolo faccio quello che posso (intellettualmente ed economicamente). Investo ciò che posso investire ed è proprio così che mi sento soddisfatta del mio percorso. E' un percorso, non un punto d'arrivo. Non dobbiamo arrivare da nessuna parte, dobbiamo solo cogliere le opportunità, investire le nostre risorse, impegnarci quotidianamente nel portare a termine ciò in cui crediamo, essere aperti e propensi al cambiamento... in una sola parola, essere adattivi.
Se vi guardate intorno, troverete molto più facilmente gente che si lamenta che gente disposta a sacrificarsi per cambiare ciò che può. Studiare è impegnativo, essere consapevoli e responsabili di ciò che si fa è impegnativo, prendersi cura di se stessi è impegnativo, ma è proprio dall'impegno che nasce la soddisfazione. Quante persone si lamentano del lavoro che svolgono, eppure non hanno scelto di studiare con impegno e sacrificio, pur avendo avuto la possibilità di farlo? Quante persone soffrono, ma continuano a trascinare una relazione senza futuro, in cui non c'è più amore? Quante persone preferiscono mandare giù una pillola piuttosto che alimentarsi correttamente e fare un pò di movimento? Chi cerca strade facili, se anche dovesse trovarle, non sarà mai soddisfatto. Troverà un altro motivo per essere infelice e ricomincerà il circolo vizioso dell'insoddisfazione perenne.
Poi ci sono le persone che si lamentano di ciò che fanno gli altri, che accusano senza mai proporre, che amano farvi sentire in colpa. Ecco, queste sono le persone da cui vi consiglio di allontanarvi. Sono le persone negative, che vi criticheranno qualunque cosa facciate. Se siete silenziosi, se parlate, se fate una scelta o quella opposta. Sta a voi spezzare la catena. Come? Semplicemente apprezzandovi, amandovi, dedicandovi del tempo, riflettendo su ciò che volete e su come ottenerlo, senza farvi condizionare dal parere altrui, soprattutto se queste persone sono vostri familiari. 
Quando parlo di soddisfazione, ovviamente non mi riferisco ai beni materiali. La vera soddisfazione non sta nel possesso di oggetti, ma nel saper cogliere le opportunità, nell'impegno profuso in un progetto di vita. Il denaro non dev'essere un fine, ma un mezzo per progredire, studiare, conoscere, viaggiare, imparare, seguire i propri interessi e le proprie passioni. Ognuno nel proprio piccolo può farlo, facendo le giuste scelte. Vi faccio un esempio: non ho la macchina ma viaggio, non amo fare shopping ma compro libri, non ho la tv al plasma ma parlo tre lingue, non ho gioielli ma frequento i corsi e i master che posso. Con questo non voglio dire che le mie scelte siano le migliori possibili, ma sono quelle che mi permettono di sentirmi libera e soddisfatta di ogni minuto speso leggendo, studiando, viaggiando, informandomi.
Iniziate a cambiare le piccole cose che potete e il resto piano piano verrà da sé.