Vi siete mai chiesti come funziona il
vostro corpo, un organo specifico o come si attiva (o disattiva) un
singolo processo chimico-biologico? Quando respiriamo, ci muoviamo, mangiamo, digeriamo neanche facciamo caso alla complessità dei
processi in atto. Molti sono involontari (il battito del cuore, la
circolazione sanguigna e linfatica, la respirazione, ecc.), per cui
avvengono automaticamente nel nostro organismo, altri invece sono
guidati dalla nostra volontà e dalle nostre decisioni.
Studiare
chimica, biochimica e biologia (tanto per citare alcune discipline che
sono entrate a far parte del mio percorso di vita e di studio già da
tempo) ci permette di capire il funzionamento di ciò che avviene nel
nostro corpo. Indipendentemente dal livello di approfondimento con cui
si approcciano tali materie scientifiche (scuola elementare, media,
superiore, università, master, perfezionamenti, ecc.), il risultato del
processo di apprendimento è sempre lo stesso: la consapevolezza che il
nostro organismo sia una macchina meravigliosa. Imparare a conoscerlo
significa imparare a rispettarlo. Comprendere i meccanismi di
funzionamento a livello cellulare, dei tessuti, degli organi, degli
apparati fino ad arrivare alla visione complessiva del nostro organismo,
secondo un approccio che viene generalmente definito olistico, ci guida
verso l'idea di salute consapevole. Se sappiamo cosa ci fa sentire bene
e cosa invece ci provoca malessere, possiamo gestire in modo
consapevole la nostra salute e il nostro livello di benessere. Conoscere
significa quindi rispettare l'organismo e i suoi processi non solo
chimico-biologici, ma anche socio-psicologici. Nel lavoro di ogni
singolo organello di una cellula microscopica c'è tutto un universo:
citoplasma, membrana cellulare, nucleo, ribosomi, mitocondri... una vera
e propria centrale operativa sempre in azione. Nella sua armonica
complessità ritrovo il senso della vita, il senso del profondo rispetto
che tutti dovremmo avere nei confronti del nostro corpo e della sua
fisiologia. Nella scienza trovo il più grande conforto e la più profonda sensazione di benessere. Solo
attraverso la conoscenza possiamo liberarci della paura dell'ignoto.
Comprendere, infatti, significa dissolvere tanti dubbi. Quando
avvertiamo una sensazione di malessere, quando ci sentiamo privi di
energie, trovare la giusta soluzione, assumere il giusto atteggiamento
risulta mille volte più semplice se siamo a conoscenza di ciò che
momentaneamente non funziona o non ci fa sentire al massimo delle nostre
potenzialità. Con questo non intendo dire che dovremmo essere tutti
medici, biologi, naturopati o operatori del benessere, ma tutti dovremmo
occuparci della nostra salute con impegno e in modo consapevole.
Ripensare le nostre abitudini quotidiane, fare movimento, alimentarci in
modo corretto è un diritto-dovere di tutti, proprio nel rispetto di noi
stessi e della nostra salute.
Purtroppo
sempre più spesso si ricorre ai farmaci, anche quando basterebbe un pò
di attenzione in più, anche quando la prevenzione da sola basterebbe ad
evitarci l'ingestione di prodotti di sintesi. Certo, mandare giù una
pillola è molto più facile e veloce di assumere uno stile di vita
naturale, ma siamo certi che ciò che è facile sia allo stesso tempo
necessario? Se avessimo piena consapevolezza dell'affaticamento dei
nostri reni a seguito dell'assunzione di farmaci, lo faremmo anche
quando non è fondamentale? Ogni giorno vedo persone fare un uso
indiscriminato di farmaci e, quando succede, ciò è dovuto o a ignoranza o
a mancanza di rispetto per se stessi. C'è chi prende antibiotici per un
semplice raffreddore non sapendo che in questo modo non solo il
raffreddore non passa, ma che a lungo andare l'organismo non sarà in
grado di rispondere positivamente agli antibiotici, proprio perchè
assuefatto.
Rispettate il lavoro del vostro corpo e, se proprio non volete facilitargli il compito, almeno non sabotatelo!
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.