mercoledì 4 febbraio 2015

La modernità della visione olistica di Paracelso

Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim (latinizzato in Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus Paracelsus ed oggi noto come Paracelso)  fu un filosofo e medico naturalista attivo durante il Rinascimento. Il clima di rinascita scientifico-culturale caratterizza il suo operato e la sua produzione scritta; con lui infatti inizia un nuovo modo di approcciarsi alla medicina, che viene liberata dalla visione tradizionale e viene legata sempre più alla chimica e all'osservazione empirica. Nel 1527 bruciò pubblicamente il Canone di Avicenna, considerato per secoli il testo medico di riferimento. Tale gesto simbolico di ribellione e netto rifiuto dell'antica tradizione caratterizzò il suo approccio coraggioso e profondamente innovativo sia nella dottrina che nella pratica medica.
Da medico viaggiatore quale fu, ebbe la possibilità di osservare e studiare le patologie più diffuse, sistematizzandole con un approccio terapeutico basato su una visione olistica, sia a livello di macrocosmo (l'universo) che di microcosmo (l'uomo). Paracelso stesso afferma quanto la medicina debba essere strettamente legata alla filosofia, all'astronomia, all'alchimia e alla virtù (intesa come principi morali e deontologici che il medico deve seguire nella sua professione).
Questo approccio olistico, diventato ormai una moda tra terapisti, naturopati, medici e professionisti del settore, è in realtà ben più antico di Paracelso, in quanto deriva dalla visione platonica del mondo. Ecco perchè non mi stancherò mai di precisare che non si tratta di un nuovo modo di intendere l'uomo, quanto di una ripresa di una visione antichissima, che farei risalire addirittura alla nascita della filosofia nel VI sec. a. C., quando cioè filosofia (che significa "amore per il sapere") e scienza (intesa come conoscenza) erano sinonimi, quando il termine physis (passato poi ad indicare la fisica) significava semplicemente "natura".
L'approccio olistico contemporaneo delle medicine alternative, naturali e complementari ha fatto sì che le massime di Paracelso e parti dei suoi scritti venissero disseminati qua e là tra pagine web, social networks, tv e riviste, senza dare però quasi mai informazioni sull'impianto ideologico del suo pensiero, contestualizzandone il significato e dando i dovuti riferimenti storico-filosofici, per far sì che il lettore moderno comprenda la portata rivoluzionaria del contributo di Paracelso non solo nel '500, ma fino ai giorni nostri.
Famose sono diventate le sette regole di Paracelso, indubbiamente attuali non solo in ambito medico, quanto sociale e psico-biologico.

LE SETTE REGOLE DI PARACELSO 
  1. La prima è quella di migliorare la salute. Questo richiede una respirazione, il più spesso possibile profonda e ritmica, riempendo bene i polmoni, all’aperto o davanti a una finestra aperta. Bere ogni giorno a piccoli sorsi, circa due litri di acqua, mangiare tanta frutta, masticare i cibi il più a lungo possibile, evitare alcool, tabacco e medicine, a meno che per qualche motivo grave, non siate sottoposti a qualche trattamento medico. Fare il bagno giornalmente dovrebbe essere un’abitudine che dovete alla vostra dignità.
  2. Bandite assolutamente dalla vostra mente, per qualsiasi ragione, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, vendetta e povertà. Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti, viziose, vili, mormoratori, pigre, pettegole, vanitose, o volgari e inferiori  per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi e occupazioni.
  3. Fate tutto il bene che vi è possibile, aiutate ogni infelice ogni volta che potete, ma non nutrite mai attaccamento o debolezza per qualsiasi persona. Dovete tenere sotto controllo le vostre forze e fuggire da ogni forma di sentimentalismo.
  4. Dobbiamo dimenticare ogni offesa, anzi sforzatevi di pensare bene  del vostro più grande nemico.
  5. Dovete raccogliervi ogni giorno, dove nessuno può disturbarvi, anche per mezz'ora, seduti il più comodamente possibile, con gli occhi socchiusi e non pensare a niente. In questo stato di meditazione e silenzio, arrivano spesso le idee più brillanti, che a volte, possono cambiare un intera esistenza. 
  6. E’ necessario mantenere il silenzio assoluto su tutti i vostri affari personali. Astenersi, come se si fosse fatto un giuramento solenne, dal riferire agli altri, anche al vostro più intimo, di tutto quello che pensate, ascoltate, conoscete, imparate, sospettate o scoprite; per lungo tempo almeno, si dovrebbe essere come una casa murata o un giardino recintato. E’ una regola della massima importanza.
  7. Non temete gli uomini e non abbiate paura del domani.
Come si può notare, nella prima e nella quinta regola sono racchiusi i principi base della naturopatia e delle medicine naturali: imparare a respirare, alimentarsi correttamente, idratare il proprio corpo, evitare alcol e tabacco, curare l'igiene personale, limitarsi nell'uso di farmaci, dedicare il giusto tempo a se stessi, al relax e alla meditazione. 
Nelle altre regole sono contenuti invece saggi consigli per un sano approccio psico-sociale alla vita: allontanarsi dalle persone che non apportano alcun contributo positivo alla nostra vita, evitare pensieri e sentimenti negativi sia verso gli altri che verso noi stessi, liberarsi delle paure e improntare la propria vita ad una sana discrezione, evitando di condividere tutto con tutti. 
Secondo voi, cosa avrebbe pensato Paracelso se fosse vissuto ora, nell'era degli status sui social networks, dei selfie, dei tronisti, delle veline, della tv spazzatura, dei reality show? Se davvero aspiriamo al benessere globale, cerchiamo di tutelare la privacy nostra e quella altrui, non sbandieriamo ai quattro venti cosa pensiamo, cosa facciamo, chi amiamo, chi odiamo, proteggiamo i nostri sentimenti, la nostra intimità. Improntiamo la nostra vita al rispetto di noi stessi, degli altri e dell'ambiente in cui viviamo, trattiamo col giusto riserbo le nostre emozioni, i nostri pensieri, le nostre attività quotidiane e soprattutto cerchiamo di non spacciarci per ciò che non siamo, ma amiamoci per quello che siamo.