lunedì 13 gennaio 2014

Riscaldamento globale ed effetto serra

Il diossido di carbonio, più noto come anidride carbonica, è un prodotto della combustione dei derivati del carbone e del petrolio, ovvero delle fonti di energia utilizzate giornalmente per il riscaldamento, l'illuminazione, le attività industriali e di trasporto. 
E' stato calcolato che ogni anno vengono immessi nell'atmosfera oltre cinquanta miliardi di tonnellate di CO2. Dal 1958 gli scienziati che hanno iniziato a studiare la concentrazione di CO2 nell'atmosfera terrestre si sono accorti non solo che all'aumento del diossido di carbonio è legato l'aumento della temperatura del globo terrestre, ma che tale concentrazione era rimasta quasi uguale dall'ultima glaciazione (ossia 100mila anni fa) fino alla rivoluzione industriale. Analizzando l'aria contenuta nei ghiacci dell'Antartide sono riusciti ad avere informazioni sulla concentrazione di CO2 negli ultimi 160mila anni. Dalla rivoluzione industriale ad oggi la concentrazione di diossido di carbonio è aumentata addirittura del 15%.
Pur non essendo tossico di per sè, il diossido di carbonio sta avendo effetti devastanti sull'atmosfera terrestre a causa dell'aumento vertiginoso della sua concentrazione. Ci riferiamo all'effetto serra, ossia a quel fenomeno attraverso il quale alcuni gas (tra cui appunto diossido di carbonio e metano) bloccano il calore in prossimità della superficie terrestre, che resta così intrappolato e fa aumentare la temperatura del globo terrestre. E' lo stesso effetto che si verifica in una serra, in cui i raggi del sole attraversano i pannelli di vetro riscaldando l'ambiente interno, ma il calore prodotto non non può fuoriuscire e disperdersi.
E' stato calcolato che l'uso di combustibili fossili ha provocato un aumento di CO2 del 7,4% tra il 1900 e il 1970 e un altro aumento del 3.5% negli anni '80. Anche negli anni '90 l'aumento è stato costante. La situazione è aggravata dal disboscamento delle foreste pluviali e dagli incendi.
Oltre al diossido di carbonio, va preso in considerazione anche un altro gas serra, che provoca un effetto 20 volte maggiore rispetto a quello di CO2, ossia il metano, la cui concentrazione è aumentata dal 1850. Il metano viene prodotto dagli allevamenti bovini, dalle attività agricole, da alcuni batteri, dallo sfruttamento dei pozzi petroliferi e dalle attività estrattive.
Se l'aumento della concentrazione dei gas serra dovesse continuare in maniera costante, gli effetti potrebbero essere davvero catastrofici, quali lo scioglimento dei ghiacci polari con relativo innalzamento del livello del mare e la scomparsa di intere regioni geografiche.
Se è vero che la situazione è rischiosa è pur vero che molto si può fare per limitare i danni: è necessario infatti investire sulle energie alternative a fonti rinnovabili, sul rimboschimento e sulla tutela delle foreste e delle aree verdi.

Fonte: M. Hein - S. Arena, Fondamenti di chimica, Zanichelli

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