venerdì 3 gennaio 2014

Facciamo chiarezza sulle cosiddette professioni "non regolamentate"


Facciamo un pò di chiarezza sulle cosiddette professioni non regolamentate. Non regolamentate non significa che siano illegali, ma solo che al momento ancora non esiste un albo nazionale unico e non esistono corsi di laurea e/o diplomi riconosciuti dallo stato italiano, in cui si possano conseguire titoli specifici. 
In USA, ad esempio, ci si può laureare in chiropratica, mentre in Italia no. In Germania esiste la figura dell'heilpraktiker, riconosciuta dal governo tedesco, che corrisponde più o meno al naturopata italiano (professione non legalmente riconosciuta in Italia). Questo ovviamente non significa che le scuole italiane di naturopatia, osteopatia, omeopatia, fitoterapia siano illegali, ma solo che i titoli conseguiti hanno carattere privato e sono quindi spendibili in strutture non statali e/o in centri e studi privati. 
La legge 4/2013 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 26 Gennaio 2013 chiarisce la situazione. In particolare si definisce lo statuto delle professioni non regolamentate come tutte quelle professioni non organizzate in ordini, collegi, albi o elenchi nazionali, con l'esclusione di tutte quelle attività commerciali già regolamentate da normative specifiche. Si ribadisce, inoltre, la legalità per i professionisti di costituire associazioni di carattere privatistico su base volontaria (maggiori informazioni possono essere trovate qui).
Tanto per fare un esempio pratico, non esiste in Italia nessun percorso universitario riconosciuto per diventare omeopata, eppure i farmaci omeopatici possono essere legalmente venduti nelle farmacie. Il fatto che ci siano medici omeopati, non significa che tali medici, dopo aver conseguito una regolare laurea in medicina e chirurgia, si siano specializzati in omeopatia presso un'università o una scuola riconosciuta dallo stato italiano, ma significa solo che hanno deciso di proseguire gli studi frequentando istituti privati e conseguendo il titolo di omeopata (titolo che può essere legalmente conseguito presso istituti privati italiani da chiunque sia in possesso di un diploma di scuola media superiore). Detto in parole povere, in Italia non bisogna essere medico per essere omeopata (o osteopata, naturopata, chiropratico, fitoterapeuta, ecc.) o biologo per fare l'educatore alimentare.
Purtroppo questa "confusione normativa" ha permesso e permette a tanti ciarlatani di diffondere teorie pseudomiracolistiche su metodologie terapeutiche non provate scientificamente. Ciò non significa che tali pratiche siano dannose per la salute umana, ma che siano molto spesso inutili e dispendiose. Abusare della credulità popolare a scopo di lucro, inoltre, è un reato punito dall'art. 661 del Codice Penale. Fortunatamente, però, in Italia ci sono ottime scuole che non millantano pseudo-riconoscimenti e non ingannano gli allievi sulla spendibilità del titolo di studio con giri di parole e terminologia poco chiara. Se volete seguire un percorso di studi nell'ambito delle cosiddette professioni non regolamentate o se siete alla ricerca di un professionista serio, vi consiglio di scegliere una scuola e/o un professionista che specifichi chiaramente l'aspetto normativo e il carattere privato del titolo di studio in questione. Ricordate che l'onestà intellettuale e il rispetto di un codice deontologico costituiscono le basi imprescindibili per poter svolgere qualsiasi professione, regolamentata o meno.

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