giovedì 4 dicembre 2014

Il danno alimentare nell'alimentazione dei bambini

Durante le mie lezioni di geografia ambientale, ecologia e nutrizione ecosostenibile come attività di laboratorio in genere assegno ai miei studenti la redazione di un diario alimentare. Premetto che lo scopo non è mai quello di intervenire sulla loro dieta dal punto di vista medico o della prevenzione primaria delle numerose patologie provocate da un'alimentazione sbagliata, ma semplicemente quello di mostrare l'impatto ambientale dell'alimentazione occidentale, i costi sociali e la ricaduta in termini etici ed economici degli allevamenti e dell'agricoltura intensiva, dell'eccessivo consumo di proteine animali, di farmaci e in generale di prodotti industriali, pieni di additivi.
Purtroppo le mie lezioni sulla nutrizione etica ed ecosostenibile si scontrano inevitabilmente con l'enorme quantità di cibi artificiali, pubblicizzati in modo aggressivo e criminale, che i genitori propinano ai loro figli quotidianamente. Bastoncini, spinacine, sofficini, biscottini, merendine, patatine, formaggini e tutti gli -ini e i diminutivi possibili che convincono i consumatori che siano questi gli alimenti adatti ai bambini. Niente di più sbagliato! Il dramma sta nel fatto che proprio la nutrizione dei bambini sia diventata la peggiore possibile: biscotti, dolciumi, creme spalmabili, bibite zuccherate, pan carrè, sughi pronti, troppa carne, troppo latte, poca verdura e pochissima frutta. A ciò aggiungiamo da un lato i veleni veicolati dai distributori automatici e da molte mense scolastiche, mentre dall'altro lato si fanno progetti curriculari ed extracurriculari di educazione alla salute, educazione ambientale e tutte le educazioni possibili... quando poi la sola vera educazione che manca è quella civica, quella che dovrebbe insegnare alle giovani generazioni (ma soprattutto ai loro genitori) ad essere cittadini consapevoli e responsabili, rispettosi di se stessi (e mi riferisco anche alla tutela della propria salute), degli altri e dell'ambiente.
Il danno alimentare purtroppo inizia dalle scelte dei genitori, che, per superficialità o mancanza di consapevolezza o responsabilità, si trasformano in consumatori inconsapevoli e irresponsabili quando si nascondono dietro l'alibi della mancanza di tempo. Manca il tempo per leggere le etichette, per cucinare, per scegliere le verdure di stagione, per educare i figli ad una corretta nutrizione. Figli che vengono lasciati sempre più spesso soli davanti a pc, tablet e tv. Figli che vengono accontentati sempre e comunque, non importa che si viva un periodo di crisi, basta che non diano fastidio e che non ci stressino.
Il crimine più grande non consiste tanto nel fatto che l'industria alimentare lanci sul mercato una miriade di prodotti pieni di additivi (conservanti, coloranti, zuccheri aggiunti, edulcoranti artificiali, stabilizzanti, esaltatori di sapidità, ecc.) per mascherare la bassa qualità degli ingredienti usati, quanto nel fatto che la pubblicità aggressiva miri a convincere il consumatore inconsapevole ed inesperto che tali prodotti siano salutari, freschi e genuini. Ora io mi chiedo: ma cosa ci potrà mai essere di sano, fresco e genuino in biscotti, dolciumi, merendine, patatine, snacks prodotti e confezionati mesi prima? Cosa si nasconde dietro la dicitura "aromi"? Che tipo di aromi sono stati utilizzati? E cosa sono quegli ingredienti che di certo non si vendono sfusi al mercato rionale o dal fruttivendolo? Cosa sono i carragenani, il glutammato monosodico, il carbonato di ammonio, il tartrato di potassio, lo sciroppo di glucosio, la lecitina di soia? Sappiamo a cosa servono? Forse li utilizziamo nelle nostre cucine quando prepariamo un dolce o un piatto salato? Stiamo tanto tempo su internet, eppure non abbiamo il tempo (o la voglia?) di fare una ricerca e documentarci su questi additivi che ingeriamo ogni giorno, anche quando mangiamo quello che pensiamo sia sano. Li troviamo nello yogurt, nei biscotti bio, nei crackers, nei sughi pronti, nelle bibite gassate... per non parlare poi del junk food.
Etichette lunghissime, piene di ingredienti, la maggior parte dei quali sono additivi. Eppure è tutto scritto. Sarebbe facile rendersi conto di ciò che si ingerisce, se solo imparassimo a diventare consumatori consapevoli e responsabili ed educassimo così i nostri figli.
A quelle mamme che si lamentano con me del fatto che i loro figli mangino pacchi interi di merendine, rispondo dicendo che la spesa la fanno i genitori, non i bambini. Sta a loro educarli ad un'alimentazione sana e al movimento fin da piccoli. Non si può pretendere che il bimbo mangi le verdure se i genitori non le cucinano e non le mangiano. Non è vero che non c'è tempo per cucinare. Preparare un'insalata, fare un frullato, dare la frutta a merenda invece dei dolciumi industriali, limitare il consumo di carne e latticini, peferire i cereali integrali da coltivazione biologica, evitare di comprare le bibite gassate non fa perdere ore in cucina. E' l'attenzione e la responsabilità che mancano, non il tempo!
L'obesità infantile aumenta, così come tutte le patologie cardiovascolari dovute ad un tipo di alimentazione scorretta e squilibrata. Aumentano i danni ambientali, la quantità di rifiuti prodotti (e mi riferisco anche al packaging), lo sfruttamento degli animali e la crudeltà con cui sono trattati, costretti a vivere in spazi angusti, alimentati con mangimi trattati con prodotti chimici, riempiti di farmaci anche in modo preventivo. Vacche da latte che soffrono di mastite perchè munte di continuo e in modo sconsiderato, galline costrette a fare uova in batteria dove le luci non si spengono mai, impossibilitati a pascolare, razzolare, riposare... sono questi gli animali (ivi compresi i loro prodotti) che entrano nella nostra dieta e in quella dei nostri figli.
Ma una via d'uscita esiste e credo sia ormai un imperativo categorico percorrerla. Eccovi dunque qualche consiglio:

limitare il consumo di proteine di origine animale

preferire prodotti a km zero e possibilmente da agricoltura biologica 

rispettare la stagionalità

leggere le etichette cercando di limitare l'acquisto di prodotti con più di cinque ingredienti

cercare di diventare consumatori responsabili, rispettando l'ambiente e tutelando la nostra salute. 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.