martedì 22 aprile 2014

Alimentazione e mode: non è forse una questione di marketing?

Forse vi potrà sembrare strano, ma anche nel campo della nutrizione il fenomeno delle mode, quello che io definisco "effetto copia e incolla", è dilagante. La pubblicità martellante e ossessiva, volta al massimo profitto, i programmi televisivi di massa, la stampa e le informazioni non sempre corrette riversate nel web purtroppo non fanno altro che rendere il consumatore passivo e inconsapevole. Veniamo bombardati da una massa di informazioni che ci spingono verso comportamenti massificati. Abbiamo perso la nostra individualità di consumatori consapevoli. Siamo diventati numeri che comprano in un mondo dominato da un consumismo molto spesso scriteriato. La cosa a mio parere più grave si verifica quando si spacciano cibi di bassa qualità per prodotti salutari (tanto per fare un esempio ricordiamo i cibi light, senza grassi, senza zuccheri, la margarina, ecc.).
Lo stesso modello di smartphone, gli stessi abiti firmati, gli stessi locali, lo stesso cibo, gli stessi programmi televisivi e non a caso lo stesso stress. Non si ha tempo di leggere le etichette, di informarsi in modo corretto facendo caso alla fonte da cui proviene l'informazione, di cucinare, di andare al mercato scegliendo prodotti di stagione, di educare i bambini al benessere e al rispetto del proprio corpo e del proprio stato di salute. In realtà non è affatto vero che non si ha tempo. La verità è che lo usiamo male! Preparare un'insalata o un frullato non fa perdere più tempo di cuocere una bistecca o un hamburger con patatine fritte. Andare a piedi percorrendo brevi distanze non fa perdere più tempo che restare imbottigliati nel traffico e cercare un parcheggio. Dedicarsi alla lettura o a un hobby non fa perdere più tempo che stare connessi su internet col cellulare. Diciamoci la verità: siamo pigri e superficiali, più che ignoranti e inconsapevoli. Molti di noi sanno bene cosa ci fa male, ma facciamo finta di non saperlo. Sappiamo che i cibi di origine animale, il fumo e la sedentarietà sono la causa principale delle peggiori malattie del secolo, ma continuiamo a mangiare nello stesso modo, un pò per abitudine e un pò per pigrizia.
Chi mi conosce sa che non sopporto le mode. Fare qualcosa solo perchè gli altri la fanno non è mai stato per me un motivo sufficiente per iniziare a farla, anzi semmai è stato vero l'opposto. Sono per l'originalità, per la diversità. Seguire non fa per me, mi piace percorrere la mia strada, anche se in solitudine. Bisogna avere il coraggio e la determinazione di cambiare. Cambiare le abitudini alimentari, cambiare lo stile di vita, cambiare il proprio approccio verso l'ambiente, rispettare la natura e assumere comportamenti ecosostenibili.
Quello che ho notato ultimamente è una tendenza che, sebbene voglia essere salutista, in realtà non fa che seguire lo stesso schema di sempre: bombardare il consumatore, convicendolo ad acquistare inconsapevolmente. E così ora c'è la moda delle bacche di goji (tanto per fare un esempio esotico), propagandate con tecnica miracolistica e sensazionale, soprattutto per le proprietà anti radicali liberi e disintossicanti a livello epatico. In realtà la nostra tradizione mediterranea ci fornisce prodotti che hanno le stesse proprietà quali ad esempio mirtilli, corbezzoli, uva ursina, carciofo, cardo mariano.
Più che illuderci che possa esistere un prodotto, un farmaco, un integratore che possa miracolosamente migliorare e preservare la nostra salute, dovremmo comprendere che senza un'alimentazione corretta e una costante attività fisica i benefici che potremmo ricavare saranno davvero trascurabili.


Image courtesy of Stuart Miles / FreeDigitalPhotos.net

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