giovedì 3 aprile 2014

L'inganno del fast food

Di certo molti di voi avranno notato che mangiare al fast food può essere davvero "economico". Panino con hamburger, patatine fritte e bibita gassata con meno di 4 euro: ecco il menu tipico che incontra il favore non solo degli adolescenti, ma anche di adulti che, in qualità di genitori, nonni e zii portano sempre più spesso bimbi sempre più piccoli nelle ormai famose catene di fast food. Tutte infatti propongono un kid menu e offerte varie che allettano il consumatore con costi bassi e atmosfera family friendly. La pubblicità li reclamizza come luoghi per famiglie felici, in cui i bambini possono divertirsi e mangiare ciò che a loro piace.
In realtà queste note catene di fast food non fanno né beneficenza, né sono animate da alcuna forma di filantropia e di certo non rinunciano ai loro guadagni per far felici e contenti voi, i vostri figli e il vostro portafogli. Se spendete poco, ricordate che il taglio è stato fatto a monte, ovvero sulla qualità del cibo servito... e questo è un dato di fatto! 
Prodotti di bassa qualità, addizionati con additivi quali esaltatori di sapidità, coloranti, conservanti, edulcoranti al solo scopo di renderli più appetibili, mascherando il fatto che i cibi siano scadenti, se non addirittura tossici (e non mi riferisco solo all'olio usato per le fritture, ma anche alla qualità della carne, anzi per meglio dire degli scarti della carne utilizzata).
Secondo uno studio dell'University of Mississippi Medical Center, il Dr. Richard deShazo e la sua equipe hanno selezionato due ristoranti fast food nella loro città e hanno ordinato i famosi chicken nuggets. Poi hanno scelto a caso una pepita di pollo da ciascuna porzione e l'hanno analizzata per determinare di cosa fosse fatta realmente. Il primo campione conteneva il 40% di muscolo scheletrico. L'altro campione conteneva il 50% di carne. Il resto era fatto di ossa, vasi sanguigni, tessuto connettivo, nervi e grasso, ossia ciò che di solito viene usato per produrre il cibo per cani. L'inganno sta quindi nel definire carne di pollo ciò che non lo è! La carne usata è infatti un mix artificiale di scarti di parti di pollo.
Negli Stati Uniti si può mangiare un doppio cheeseburger per la modica cifra di un dollaro. Provate ad ordinare un'insalata nella stessa catena di fast food e vedrete che il prezzo si quintuplica. In realtà l'hamburger altro non è se non un miscuglio di carne, grasso, ossa e tessuto connettivo trattato con idrossido di ammonio (ciò che in USA viene chiamato pink slime, che potrebbe essere tradotto in italiano come "melma rosa"). In alcuni casi la percentuale di carne scende addirittura al 2%.
Consideriamo ora il costo sociale di questi economicissimi fast food: malattie cardiovascolari, diabete, obesità (tanto per citarne alcune). Siamo ancora convinti che tale cibo sia economico? Quale  sarà, infatti, la ricaduta sulla nostra salute? 





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