domenica 16 febbraio 2014

Il mio percorso del benessere: come ho imparato ad amare le mie "malattie"

Il mio percorso del benessere iniziato anni fa non si è limitato ad un lento, continuo e graduale ripensamento delle mie abitudini alimentari, ma ha compreso anche un diverso approccio psicologico e sociale alla vita in generale. Essermi liberata dalla mia dipendenza dagli zuccheri e aver eliminato i cibi di produzione industriale è stato in realtà solo uno step nel mio percorso, che mi accompagnerà per tutta la vita. 
Fare movimento, restare attivi, seguire le proprie passioni e nutrire nel modo giusto corpo, mente e spirito non sono farmaci da assumere nella fase acuta di una patologia fino ad avvenuta "guarigione", ma è un impegno che dura tutta la vita, l'impegno al tempo stesso più faticoso e più gratificante. Il nostro organismo è un unicum ed è pertanto sbagliato e dannoso prendere in considerazione le singole parti separatamente. Noi siamo fatti di materia ed energia. Siamo corpo, mente e spirito legati tra loro indissolubilmente e come tali dobbiamo trattarli.

Quando nel 2006 mi fu diagnosticata una lombalgia cronica, seguita a breve da cervicalgia, potevo fare due cose: lamentarmi, soffrire e imbottirmi di antidolorifici o affrontare la malattia cercando una soluzione. Inutile dire che ho scelto la seconda strada, altrimenti non sarei qui a scrivere su questo blog. Convivere col dolore per anni non è divertente e non è affatto facile, soprattutto se si sa bene come agiscono gli antidolorifici: ingannano il nostro cervello bloccando il sintomo, senza curare la causa e producendo una serie di effetti collaterali. Dopo vari incontri con medici allopatici, dopo aver rifiutato di assumere farmaci potentissimi, i cui effetti collaterali erano peggiori del dolore che mi affliggeva, ho deciso di trasformare la mia malattia in un'opportunità.
Forse vi potrà sembrare strano, ma ho imparato ad amare la mia malattia. Certo, non è una patologia mortale, ma è pur sempre degenerativa, e ora a distanza di anni posso affermare che la mia malattia è stata una delle cose migliori che mi sia capitata. Mi ha dato l'opportunità di crescere, di imparare, di guardarmi dentro e ascoltare il mio corpo, di avere un approccio diverso alla vita. In realtà è stato proprio l'atteggiamento presuntuoso (a volte anche maleducato) di certi medici allopatici a avermi spinto verso quello che ora chiamo "il mio mondo nuovo". E' così che ho iniziato a studiare le cosiddette discipline olistiche e bionaturali. Certo, all'inizio lo scopo è stato prettamente utilitaristico:volevo avere delle conoscenze solide per approcciarmi alla mia malattia e imparare a conoscerla per poterla gestirla nel modo migliore. Poi col tempo mi sono accorta di quanto fosse importante condividere la mia esperienza con gli altri, provare a fare informazione seria e corretta, studiare con impegno ed onestà intellettuale, senza invadere le sfere di competenza di altre figure professionali. Ed è così che è nato questo blog e la mia pagina facebook in cui cerco di condividere le mie conoscenze e fare informazione. La mia malattia è stata la molla che mi ha spinto a seguire una passione che era da sempre dentro di me, ma era rimasta sopita per anni. Ora di certo non solo ho acquisito più conoscenze, ma ho raggiunto una maggiore consapevolezza... ed è proprio questa la mia forza e il mio baluardo. Conoscenza, responsabilità e consapevolezza mi danno ora la serenità e la forza necessaria per seguire e attuare il mio percorso del benessere.
Ascoltate il vostro corpo, la vostra mente, il vostro spirito. Trattateli bene, nutriteli nel modo giusto e tutto il resto verrà da sè e senza grandi sacrifici.


Image courtesy of Salvatore Vuono/ FreeDigitalPhotos.net

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