domenica 27 aprile 2014

Un centro benessere a casa propria: alcuni usi della lavanda

Non sempre è necessario andare alle terme o in un centro benessere per rilassarsi e coccolarsi. In tempo di crisi non tutti possono permettersi appuntamenti ciclici presso istituti di bellezza, che di certo non sono economici. E allora perchè non dedicarsi un fine settimana o almeno qualche ora rilassante prima di andare a letto? 
Chi soffre di insonnia, ansia e stress dovrebbe imparare come primo rimedio quello di staccare la spina e dedicare un pò di tempo alla cura di se stesso. Prendersi cura del proprio corpo produce incredibili benefici sia dal punto di vista psicologico che sociale. Stare bene con se stessi aiuta infatti anche nelle relazioni quotidiane. Se ci vogliamo bene, ci prendiamo cura della nostra pelle, dei nostri capelli, della nostra alimentazione, raggiungeremo una migliore qualità di vita e la sensazione di benessere non tarderà ad avere i suoi effetti anche nella vita sociale.

Per chi ha problemi ad addormentarsi, la lavanda è un ottimo rimedio naturale. Le proprietà addolcenti e rilassanti dei fiori e dell'olio essenziale di lavanda sono infatti ben note. Vediamo quindi alcuni usi per qualche trattamento di bellezza casalingo, economico e naturale.

  • Bagno rilassante
L'effetto dell'acqua calda ha un immediato potere miorilassante. I muscoli si rilassano e avvertiamo un'incredibile sensazione di benessere. Se a ciò aggiungiamo le sensazioni olfattive, l'effetto relax sarà potenziato. In erboristeria si possono acquistare i fiori essiccati di lavanda e camomilla. Basta fare un sacchetto con una garzina o con pezzi di collant di nylon, aggiungere una manciata di fiori di lavanda e camomilla, passarli sotto il getto dell'acqua calda, mentre riempiamo la vasca e poi lasciarli in acqua. Basta arrotolare un asciugamano sotto la testa per un miglior supporto del collo, spegnere la luce, accendere qualche candela, chiudere gli occhi e godere del tanto meritato relax. Per chi ama un profumo più intenso, può aggiungere una goccia di olio essenziale di lavanda sui fiori nel sacchettino, prima di passarlo sotto il getto dell'acqua calda. Se non si hanno i fiori secchi a disposizione, si possono mescolare in una ciotolina 2 cucchiai di miele con un pò d'olio vegetale (oliva, mandorle dolci, ecc.) a cui vanno poi aggiunte 4-5 gocce di olio essenziale di lavanda. Lasciare la ciotolina sotto il getto dell'acqua calda e immergersi nella vasca, respirando lentamente e profondamente.

  • Maschera per il viso 
In una ciotolina mescolare 2 cucchiai di miele, un pizzico di fiori di lavanda e un cucchiaino di olio vegetale. Stendere sul viso evitando contorno occhi e rilassarsi lasciando in posa 10-15 min, sciacquando poi con acqua tiepida. Ricordate di usare miele biologico crudo. Se il miele cristallizza, significa che non è stato cotto e che contiene quindi tutte le proprietà lenitive, disinfettanti, antiossidanti e idratanti . Se decidete di fare la maschera mentre siete nella vasca, ricordate che il miele a contatto col vapore cola e potrebbe dar fastidio agli occhi. In questo caso tenete a portata di mano un asciugamano o del cotone idrofilo.

  • Massaggio rilassante
L'olio essenziale di lavanda è ottimo per un bel massaggio rilassante prima di andare a letto. Perfetto per un massaggio ai piedi dei bambini. Ricordate di non eccedere nelle dosi, perchè gli oli essenziali essendo molto concentrati possono dare spiacevoli effetti collaterali. Non usateli mai puri, ma sempre mescolati in 2 cucchiai di olio vegetale. Per un cucchiaio di olio vegetale è sufficiente una goccia di olio essenziale. Massaggiate delicatamente piedi e gambe dal basso verso l'alto fino a completo assorbimento.

  • Spray per ambienti
Non dimenticate che gli oli essenziali sono ottimi deodoranti naturali per ambienti. Procuratevi un flacone spray, aggiungete acqua e 3-4 gocce di olio essenziale di lavanda. Non essendo idrosolubile, ricordate di agitare il flacone prima di spruzzare, in modo da permettere alle goccioline di olio di disperdersi il più possibile in acqua. Un paio di spruzzi nelle camere di letto prima di andare a dormire aiutano a rilassare.


Image courtesy of Tina Phillips / FreeDigitalPhotos.net

martedì 22 aprile 2014

Alimentazione e mode: non è forse una questione di marketing?

Forse vi potrà sembrare strano, ma anche nel campo della nutrizione il fenomeno delle mode, quello che io definisco "effetto copia e incolla", è dilagante. La pubblicità martellante e ossessiva, volta al massimo profitto, i programmi televisivi di massa, la stampa e le informazioni non sempre corrette riversate nel web purtroppo non fanno altro che rendere il consumatore passivo e inconsapevole. Veniamo bombardati da una massa di informazioni che ci spingono verso comportamenti massificati. Abbiamo perso la nostra individualità di consumatori consapevoli. Siamo diventati numeri che comprano in un mondo dominato da un consumismo molto spesso scriteriato. La cosa a mio parere più grave si verifica quando si spacciano cibi di bassa qualità per prodotti salutari (tanto per fare un esempio ricordiamo i cibi light, senza grassi, senza zuccheri, la margarina, ecc.).
Lo stesso modello di smartphone, gli stessi abiti firmati, gli stessi locali, lo stesso cibo, gli stessi programmi televisivi e non a caso lo stesso stress. Non si ha tempo di leggere le etichette, di informarsi in modo corretto facendo caso alla fonte da cui proviene l'informazione, di cucinare, di andare al mercato scegliendo prodotti di stagione, di educare i bambini al benessere e al rispetto del proprio corpo e del proprio stato di salute. In realtà non è affatto vero che non si ha tempo. La verità è che lo usiamo male! Preparare un'insalata o un frullato non fa perdere più tempo di cuocere una bistecca o un hamburger con patatine fritte. Andare a piedi percorrendo brevi distanze non fa perdere più tempo che restare imbottigliati nel traffico e cercare un parcheggio. Dedicarsi alla lettura o a un hobby non fa perdere più tempo che stare connessi su internet col cellulare. Diciamoci la verità: siamo pigri e superficiali, più che ignoranti e inconsapevoli. Molti di noi sanno bene cosa ci fa male, ma facciamo finta di non saperlo. Sappiamo che i cibi di origine animale, il fumo e la sedentarietà sono la causa principale delle peggiori malattie del secolo, ma continuiamo a mangiare nello stesso modo, un pò per abitudine e un pò per pigrizia.
Chi mi conosce sa che non sopporto le mode. Fare qualcosa solo perchè gli altri la fanno non è mai stato per me un motivo sufficiente per iniziare a farla, anzi semmai è stato vero l'opposto. Sono per l'originalità, per la diversità. Seguire non fa per me, mi piace percorrere la mia strada, anche se in solitudine. Bisogna avere il coraggio e la determinazione di cambiare. Cambiare le abitudini alimentari, cambiare lo stile di vita, cambiare il proprio approccio verso l'ambiente, rispettare la natura e assumere comportamenti ecosostenibili.
Quello che ho notato ultimamente è una tendenza che, sebbene voglia essere salutista, in realtà non fa che seguire lo stesso schema di sempre: bombardare il consumatore, convicendolo ad acquistare inconsapevolmente. E così ora c'è la moda delle bacche di goji (tanto per fare un esempio esotico), propagandate con tecnica miracolistica e sensazionale, soprattutto per le proprietà anti radicali liberi e disintossicanti a livello epatico. In realtà la nostra tradizione mediterranea ci fornisce prodotti che hanno le stesse proprietà quali ad esempio mirtilli, corbezzoli, uva ursina, carciofo, cardo mariano.
Più che illuderci che possa esistere un prodotto, un farmaco, un integratore che possa miracolosamente migliorare e preservare la nostra salute, dovremmo comprendere che senza un'alimentazione corretta e una costante attività fisica i benefici che potremmo ricavare saranno davvero trascurabili.


Image courtesy of Stuart Miles / FreeDigitalPhotos.net

lunedì 21 aprile 2014

Soddisfazione e benessere interiore

Il sentirsi soddisfatti della propria vita è un atteggiamento mentale. Ci sono persone che si lamentano ed altre che agiscono... ed è questo che fa la differenza.
In tempi critici, come quelli che stiamo vivendo, c'è chi si dispera e chi investe energie per cambiare. Io ho scelto la seconda strada: mi sono rimessa a studiare per cambiare ciò che non mi piaceva della mia vita, per migliorare e approfondire il mio bagaglio culturale, per diffondere informazioni gratuitamente e renderle fruibili e disponibili ai miei lettori.
Certo, non sarà l'impresa del secolo e neanche dell'anno, ma nel mio piccolo faccio quello che posso (intellettualmente ed economicamente). Investo ciò che posso investire ed è proprio così che mi sento soddisfatta del mio percorso. E' un percorso, non un punto d'arrivo. Non dobbiamo arrivare da nessuna parte, dobbiamo solo cogliere le opportunità, investire le nostre risorse, impegnarci quotidianamente nel portare a termine ciò in cui crediamo, essere aperti e propensi al cambiamento... in una sola parola, essere adattivi.
Se vi guardate intorno, troverete molto più facilmente gente che si lamenta che gente disposta a sacrificarsi per cambiare ciò che può. Studiare è impegnativo, essere consapevoli e responsabili di ciò che si fa è impegnativo, prendersi cura di se stessi è impegnativo, ma è proprio dall'impegno che nasce la soddisfazione. Quante persone si lamentano del lavoro che svolgono, eppure non hanno scelto di studiare con impegno e sacrificio, pur avendo avuto la possibilità di farlo? Quante persone soffrono, ma continuano a trascinare una relazione senza futuro, in cui non c'è più amore? Quante persone preferiscono mandare giù una pillola piuttosto che alimentarsi correttamente e fare un pò di movimento? Chi cerca strade facili, se anche dovesse trovarle, non sarà mai soddisfatto. Troverà un altro motivo per essere infelice e ricomincerà il circolo vizioso dell'insoddisfazione perenne.
Poi ci sono le persone che si lamentano di ciò che fanno gli altri, che accusano senza mai proporre, che amano farvi sentire in colpa. Ecco, queste sono le persone da cui vi consiglio di allontanarvi. Sono le persone negative, che vi criticheranno qualunque cosa facciate. Se siete silenziosi, se parlate, se fate una scelta o quella opposta. Sta a voi spezzare la catena. Come? Semplicemente apprezzandovi, amandovi, dedicandovi del tempo, riflettendo su ciò che volete e su come ottenerlo, senza farvi condizionare dal parere altrui, soprattutto se queste persone sono vostri familiari. 
Quando parlo di soddisfazione, ovviamente non mi riferisco ai beni materiali. La vera soddisfazione non sta nel possesso di oggetti, ma nel saper cogliere le opportunità, nell'impegno profuso in un progetto di vita. Il denaro non dev'essere un fine, ma un mezzo per progredire, studiare, conoscere, viaggiare, imparare, seguire i propri interessi e le proprie passioni. Ognuno nel proprio piccolo può farlo, facendo le giuste scelte. Vi faccio un esempio: non ho la macchina ma viaggio, non amo fare shopping ma compro libri, non ho la tv al plasma ma parlo tre lingue, non ho gioielli ma frequento i corsi e i master che posso. Con questo non voglio dire che le mie scelte siano le migliori possibili, ma sono quelle che mi permettono di sentirmi libera e soddisfatta di ogni minuto speso leggendo, studiando, viaggiando, informandomi.
Iniziate a cambiare le piccole cose che potete e il resto piano piano verrà da sé.

lunedì 7 aprile 2014

Impariamo a mangiare: 5 semplici regole

Prima di fare una dieta bisogna innanzitutto imparare a mangiare. Sembra una cosa ovvia e inutile, ma non è così! Molti pensano (purtroppo erroneamente) che imparare a mangiare sia qualcosa che riguarda solo i bambini molto piccoli. Niente di più sbagliato! In base alla mia esperienza personale posso affermare che la gente che vedo mangiare intorno a me non si alimenta nella maniera corretta... e non mi riferisco al tipo di cibo scelto, alle calorie, alla qualità degli alimenti, alla biodisponibilità dei nutrienti, ma proprio al modo in cui porta il cibo alla bocca e deglutisce. 

La maggior parte delle persone non mangia, ingurgita. Non beve, tracanna. Non mastica a sufficienza, ingoia in fretta.

Insomma non dedica il tempo necessario alla nutrizione, che ovviamente dovrebbe essere un'attività a cui dedicarsi non solo con la dovuta calma, ma anche con responsabilità e consapevolezza. Mangiare in fretta ci fa mangiare di più! Ci vogliono infatti più o meno 20 minuti prima che il cervello invii al resto del corpo il segnale grazie al quale proviamo il senso di sazietà. Se ingurgitiamo a grossi bocconi, il nostro cervello non avrà il tempo di capire che siamo sazi e così tenderemo ad iperalimentarci.
Inoltre, per una corretta digestione e assimilazione, il cibo va gustato, masticato, insalivato e poi deglutito. Quando mangiamo, quindi, cerchiamo di seguire queste semplici regole:
  1. Alimentarsi con calma, comodamente seduti, senza andare di fretta. Se proprio non si ha tempo, meglio optare per piccole porzioni o sani spuntini (frutta, verdura, insalate, noci).
  2. Ridurre il cibo in piccoli pezzi.
  3. Masticare lentamente. Ricordate che la prima digestione avviene in bocca per effetto della saliva.
  4. Concentrarsi sul cibo, evitando di fare altro, come ad esempio leggere, studiare, guardare la tv, ecc.
  5. Bere con calma a piccoli sorsi, preferendo acqua ed evitando assolutamente bibite gassate zuccherate.
Non andate di fretta... non solo non serve, ma è dannoso!

giovedì 3 aprile 2014

L'inganno del fast food

Di certo molti di voi avranno notato che mangiare al fast food può essere davvero "economico". Panino con hamburger, patatine fritte e bibita gassata con meno di 4 euro: ecco il menu tipico che incontra il favore non solo degli adolescenti, ma anche di adulti che, in qualità di genitori, nonni e zii portano sempre più spesso bimbi sempre più piccoli nelle ormai famose catene di fast food. Tutte infatti propongono un kid menu e offerte varie che allettano il consumatore con costi bassi e atmosfera family friendly. La pubblicità li reclamizza come luoghi per famiglie felici, in cui i bambini possono divertirsi e mangiare ciò che a loro piace.
In realtà queste note catene di fast food non fanno né beneficenza, né sono animate da alcuna forma di filantropia e di certo non rinunciano ai loro guadagni per far felici e contenti voi, i vostri figli e il vostro portafogli. Se spendete poco, ricordate che il taglio è stato fatto a monte, ovvero sulla qualità del cibo servito... e questo è un dato di fatto! 
Prodotti di bassa qualità, addizionati con additivi quali esaltatori di sapidità, coloranti, conservanti, edulcoranti al solo scopo di renderli più appetibili, mascherando il fatto che i cibi siano scadenti, se non addirittura tossici (e non mi riferisco solo all'olio usato per le fritture, ma anche alla qualità della carne, anzi per meglio dire degli scarti della carne utilizzata).
Secondo uno studio dell'University of Mississippi Medical Center, il Dr. Richard deShazo e la sua equipe hanno selezionato due ristoranti fast food nella loro città e hanno ordinato i famosi chicken nuggets. Poi hanno scelto a caso una pepita di pollo da ciascuna porzione e l'hanno analizzata per determinare di cosa fosse fatta realmente. Il primo campione conteneva il 40% di muscolo scheletrico. L'altro campione conteneva il 50% di carne. Il resto era fatto di ossa, vasi sanguigni, tessuto connettivo, nervi e grasso, ossia ciò che di solito viene usato per produrre il cibo per cani. L'inganno sta quindi nel definire carne di pollo ciò che non lo è! La carne usata è infatti un mix artificiale di scarti di parti di pollo.
Negli Stati Uniti si può mangiare un doppio cheeseburger per la modica cifra di un dollaro. Provate ad ordinare un'insalata nella stessa catena di fast food e vedrete che il prezzo si quintuplica. In realtà l'hamburger altro non è se non un miscuglio di carne, grasso, ossa e tessuto connettivo trattato con idrossido di ammonio (ciò che in USA viene chiamato pink slime, che potrebbe essere tradotto in italiano come "melma rosa"). In alcuni casi la percentuale di carne scende addirittura al 2%.
Consideriamo ora il costo sociale di questi economicissimi fast food: malattie cardiovascolari, diabete, obesità (tanto per citarne alcune). Siamo ancora convinti che tale cibo sia economico? Quale  sarà, infatti, la ricaduta sulla nostra salute? 





mercoledì 2 aprile 2014

Come usare l'olio essenziale di menta

Prima di fare l'elenco degli usi più comuni dell'olio essenziale di menta, voglio darvi qualche consiglio su come acquistare un prodotto di buona qualità. Innanzi tutto leggete con attenzione l'etichetta: se l'olio essenziale è puro deve riportare un solo ingrediente, senza altri aromi, oli o profumazioni aggiunte. E' inoltre preferibile acquistarne uno biologico. 
Se avete dubbi  e non siete esperti in materia, fatevi consigliare dal vostro erborista di fiducia.
Eccovi quindi alcuni suggerimenti per utilizzare l'olio essenziale di menta. 

Alito cattivo


L'olio essenziale di menta ha una funzione battericida, il che significa che uccide i batteri che causano l'alito cattivo, agendo non sul sintomo, ma sulla causa del problema. Si possono aggiungere alcune gocce in un bicchiere d'acqua per effettuare gargarismi un paio di volte al giorno.

Problemi respiratori

In caso di raffreddore, naso chiuso e difficoltà respiratorie, si possono usare due o tre gocce di olio essenziale di menta (meglio se in sinergia con quello di eucalipto), aggiunte ad un olio vettore (per esempio l'olio di mandorle dolci) o in una crema neutra (si compra in erboristeria), effettuando un leggero massaggio su petto, gola e schiena. Oppure si possono aggiungere quattro o cinque gocce nell'acqua calda del bagno o in una pentola di acqua bollente per poi inalarne i vapori per avere un'immediata sensazione di benessere.

Alleviare lo stress

Per alleviare ansia e stress e avvertire un'immediata sensazione di relax, basta versare una o due gocce di olio essenziale su un fazzoletto da tenere in borsa o aggiungerle all'acqua in un piccolo vaporizzatore da portare con sé. 

Dolore Muscolare

Il mentolo presente nell'olio essenziale di menta è usato molto spesso in vari prodotti farmaceutici da banco per alleviare il dolore muscolare. Dunque perchè non evitare di usare farmaci industriali che contengono tanti altri prodotti sintetici con i relativi effetti collaterali? Ricordate però che gli oli essenziali sono estremamente concentrati per cui l'uso topico potrebbe dare reazioni in soggetti particolarmente sensibili. Per questo in genere si consiglia di aggiungere qualche goccia ad un olio vettore o ad una crema neutra prima di procedere all'applicazione. 

Deodorante per ambienti

Poche gocce di olio essenziale aggiunte all'acqua nelle vaschette dei termosifoni, in un vaporizzatore da usare all'occorrenza a casa o in ufficio, o versate pure in un diffusore a candela o elettrico, o ancora aggiunte a un pout pourri e inserite in piccoli sacchetti per armadi e cassetti sono un ottimo sistema per deodorare gli ambienti in modo sano e naturale.


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